mercoledì 14 luglio 2021

RIFLESSIONE SUL LIBRO DI GIONA

La mia  riflessione sul libro di Giona

Ho scelto alcuni versetti dal capitolo 1 versetti 1-3 e poi i capitoli 3 e 4.

Provo a situare questo questo libro del primo testamento. 

Quando fu scritto e in quale contesto siamo?

 Siamo verso l'anno 500 avanti Cristo dopo l'esilio in Babilonia e...molti esuli stanno tornando in Palestina

Dobbiamo ricordare però che l'esilio di Babilonia è stato sicuramente diverso dall'esilio in Egitto. 

1) In Egitto è stato oppresso tutto il popolo.

  2) in Babilonia sono stati deportati soprattutto la classe dirigente, i più colti, i capi religiosi e in patria è rimasta la gente povera e molto probabilmente altre tribù itineranti confinanti si sono aggiunte. 

Si sa, i popoli soprattutto le persone meno abbienti si spostavano spesso anche allora ,in cerca di terre da coltivare, in cerca di una casa da abitare e quindi molte persone avevano occupato i territori di Israele.

Cosa succede quindi quando da Babilonia tornano gli esuli e soprattutto coloro più legati alle tradizioni, quelli che pensano di dover riprendere i loro riti, il loro rapporto con il loro Dio e si trovano a convivere con persone di altre culture, di altri costumi, di altre fedi?

Ecco, il libro di Giona fu proprio scritto in questo periodo

E' un bellissimo racconto simbolico, midrashico che però riflette dei problemi di convivenza e dei fatti storici molto reali.

L'attore principale è Giona che viene interpellato da Dio. 

Dio ha bisogno di Giona per attuare un suo progetto; si accorge che nella città di Ninive c'è molta malvagità, c'è sofferenza, le persone sono in difficoltà.....Dio decide di inviare Giona perché faccia qualcosa per Ninive, per questa luogo desolato. 

 Ma Giona è spaventato e non ha nessuna voglia di affrontare questo viaggio, soprattutto pensa che mai e poi mai gli abitanti di Ninive possano cambiare vita ...e fugge a Tarsis “lontano dalla presenza del Signore” soprattutto Giona vuole fuggire dalle sue responsabilità.

Si imbarca per raggiungere Tarsis.....Ma Dio non cessa di cercare Giona, lo incalza, lo costringe, lo getta verso Ninive...E' questo il senso della balena che poi lo sputa sulle coste di Ninive .

E Dio nuovamente deve intervenire per spingere Giona a parlare in suo nome a questo popolo ed aiutarlo a cambiare vita. Sotto gli occhi di Giona avviene l'imprevisto.

Tutta la città si converte, dal re, agli abitanti: dal più grande al più piccolo; proclamarono addirittura un digiuno;persino gli animali non mangiarono più e credettero alle parole di Giona. Dio vide e si penti persino Lui di aver minacciato la distruzione di Ninive.

Il capitolo 4 è quello più significativo

Giona si irrita con Dio per la conversione di Ninive....Un vero paradosso....

Finalmente questo credente ostinato e cocciuto ha obbedito a Dio ma non può pensare che dei pagani, dei senza Dio abbiano risposto in modo così sollecito alla chiamata dello stesso Dio. 

Giona non sopporta questo Dio che ama tutti, incondizionatamente....E Dio interviene ancora una volta per fargli notare quanto la sua arrabbiatura sia fuori posto.

 Dio non si arrende alla reazione scomposta di Giona, che per tutta risposta si mette a dormire...e Dio fa  crescere una pianta di ricino per riparare il sonno del profeta....Poi il giorno dopo per svegliare Giona e portare a termine il suo progetto, Dio fece seccare il ricino e il sole picchiò così caldo sul capo di Giona...da farlo stare male e chiese a Dio di morire.

Qui è chiaro il messaggio per noi: l'amore di Dio non ha confini e per noi, quando ci mettiamo a “dormire sotto il ricino “il suo amore non cessa di cercarci e di risvegliarci con domande affettuose ma anche pungenti con cui si conclude il libro.

Fiorentina Charrier, Pinerolo 13 luglio 2021