lunedì 19 luglio 2021

Sparisce il conducente, parte la rivoluzione


Elettrica, autonoma, condivisa. La rivoluzione della mobilità cambierà presto le nostre abitudini, accelerata dagli effetti della pandemia sull'economia mondiale. Già oggi è possibile partire dalla Germania e arrivare in Italia in vacanza utilizzando automobili alimentate solo dalle batterie. Tre anni fa non sarebbe stato possibile. Non solo perché nel frattempo è aumentata l'autonomia dei modelli ma anche perché si sta diffondendo la rete delle colonnine di ricarica e si stanno accorciando i tempi necessari per il pieno di energia. Le norme europee prevedono l'abbattimento delle emissioni del 55 per cento entro il 2030 e più o meno intorno a quegli anni tutti i principali costruttori annunciano di avere una gamma totalmente elettrica. Entro il 2035 dovrebbe cessare la produzione di tutti i motori tradizionali, Diesel o benzina. Un cambiamento radicale che presuppone modifiche profonde del sistema produttivo e delle infrastrutture. La produzione di auto e autobus dovrà riconvertire le fabbriche di motori tradizionali affiancandole con nuovi stabilimenti per l'assemblaggio delle batterie. Il sistema di rifornimento dovrà sostituire le antiche pompe di benzina con le colonnine di ricarica rapida.

Questi grandi cambiamenti saranno solo l'inizio. Perché presto arriverà il momento della guida autonoma. Accadrà prima nelle grandi città, più facili da ricoprire di sensori e corsie dedicate. Anche qui tutto avverrà con gradualità. Il vecchio e il nuovo saranno destinati a convivere. Corsie per auto senza guidatore saranno accanto a quelle destinate ai veicoli a guida tradizionale. La guida autonoma cambierà il panorama delle nostre città. Perché la vera rivoluzione non sarà il fatto di poter leggere il giornale mentre l'auto ci porta a destinazione. La vera novità sarà che quell'auto può viaggiare vuota, tornare a casa da sola dopo averci portati in ufficio e andare a prendere i nostri figli accompagnandoli a scuola. La tendenza sarà quella di ridurre il numero di automobili e aumentare il loro utilizzo. Con la conseguenza di avere lo stesso traffico di oggi ma molte meno auto parcheggiate. Cambierà il panorama urbano, si libereranno spazi.

Tutto fa credere che l'evoluzione di questo scenario sia, almeno nelle città, l'auto condivisa. Le utilitarie saranno sempre meno di proprietà e sempre più parti di una flotta di veicoli autonomi che utilizzeremo per lo stretto necessario, come fossero taxi senza guidatore.

Il vero nodo da sciogliere è quello dell'alimentazione del nuovo sistema: chi e soprattutto come, produrrà l'elettricità necessaria alla nuova mobilità? Che non sarà fatta solo di auto ma anche di bus e camion elettrici (o addirittura a idrogeno) e, in prospettiva, di taxi aerei, anch'essi alimentati con le batterie? Il problema della produzione pulita di energia elettrica, della capacità del sistema di far fronte all'incremento della richiesta, è uno dei punti cruciali del nostro futuro immediato.

L'appuntamento di Green&Blue di oggi alla Venaria Reale sarà l'occasione per immergersi in quel futuro. Ne parliamo con Gabriele Catacchio, responsabile della comunicazione sulla mobilità elettrica di Stellantis, Andrea Ferrante, presidente di Walle mobility, Alberto Piglia, responsabile della mobilita elettrica di Enel X, Ginevra Rossetti, responsabile del settore mobilità di Rina. Farà gli onori di casa il direttore delle Residenze reali sabaude, Guido Curto. Porterà la sua testimonianza Antonio Diodato, cantautore di famiglia tarantina, che ha conosciuto da vicino il dramma dell'inquinamento industriale.

PAOLO GRISERI

La Stampa 28 giugno