SIGNORE, RENDICI ATTENTI
G. Che bello rivederci per “costruire” insieme questa celebrazione di lode a Dio, per confrontarci, per ascoltarci, per crescere nella fede e nelle nostre relazioni. Noi arriviamo qui con le nostre gioie, con le nostre lacrime, con le nostre fatiche, con i nostri affanni, con i nostri affetti, le nostre speranze e i nostri sogni. Mettiamo tutto davanti a Dio.
BRANO MUSICALE
“Pensate agli anni passati,
cercate di capire il corso della storia!
Chiedetelo ai vostri padri,
e ve lo spiegheranno,
ai vostri anziani, e ve lo diranno”
(Deut. 32,7)
Ragazzi e ragazze, vecchi e bambini,
lodate tutti il nome del Signore:
lui solo è degno di lode,
domina il cielo e la terra.
(Salmo 148,12-13)
Ha dato pure saggezza ai vecchi
Agli anziani prudenza.
Dio sa e può tutto,
egli opera con saggezza e intelligenza.
(Giobbe 12,12-13)
Gli anziani sono orgogliosi
dei loro nipotini,
i figli sono orgogliosi dei loro padri.
(Proverbi 17,6)
I giovani sono orgogliosi delle loro energie,
i vecchi si vantano per i capelli bianchi.
(Proverbi 20,29)
Come è bella la sapienza degli anziani,
la capacità di riflettere e di decidere
negli uomini importanti.
La corona dell’anziano è la sua esperienza
e la fedeltà al Signore il suo vero motivo di gloria.
(Siracide 25,5-6)
Dopo questo
io manderò il mio spirito
su tutti gli uomini:
i vostri figli e le vostre figlie
saranno profeti,
gli anziani avranno sogni
e i giovani avranno visioni.
(Gioele 3,1)
LETTURE BIBLICHE
SALMO 71,9-18
Non respingermi nella mia vecchiaia,
non lasciarmi ora che le forze mi vengono meno.
I miei nemici parlano sul mio conto
quelli che mi tendono insidie complottano.
Dicono: “Dio lo ha abbandonato,
prendetelo, non c’è chi lo liberi”.
Ma tu, o Dio, non startene lontano;
mio Dio, vieni presto in mio aiuto.
Siano smascherati e umiliati
coloro che mi perseguitano;
siano confusi e svergognati
quelli che vogliono la mia rovina.
Ma io spererò sempre in te,
continuerò a cantare le tue lodi.
La mia bocca proclama la tua giustizia,
le tue azioni che nessuno può cantare.
Sì, dirò la tua potenza, o Signore;
ricorderò che tu solo sei giusto.
Tu mi istruisci da quando ero bambino
e ancora oggi annuncio le tue meraviglie.
O Dio, non lasciarmi ora
che sono vecchio, coi capelli bianchi.
Così io potrò narrare la tua potenza;
a ci verrà parlerò della tua giustizia,
fino al giorno in cui avrò vita.
Viveva allora a Gerusalemme un uomo chiamato Simeone. Un uomo retto e pieno di fede in Dio, che aspettava con fiducia la liberazione d’Israele. Lo Spirito Santo era con lui e gli aveva rivelato che non sarebbe morto prima di aver veduto il Messia mandato dal Signore. Mosso dallo Spirito Santo, Simeone andò nel tempio dove s’incontrò con i genitori di Gesù, proprio mentre essi stavano portandovi il loro bambino per compiere quel che ordinava la legge del Signore. Simeone allora prese il bambino tra le bracci e ringraziò Dio così:
“Ormai, Signore, puoi lasciare
che il tuo servo se ne vada in pace:
la tua promessa è compiuta.
Con i miei occhi ho visto il Salvatore.
Tu l’hai messo davanti a tutti i popoli,
luce per illuminare le nazioni
e gloria del tuo popolo, Israele”.
LUCA (2,36-38)
In Gerusalemme viveva anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle e appartenente alla tribù di Aser. Era molto anziana, si era sposata giovane e aveva vissuto solo sette anni con suo marito, poi era rimasta vedova. Ora aveva ottantaquattro anni. Essa non abbandonava mai il tempio, e serviva Dio giorno e notte con digiuni e preghiere. Arrivò anche lei in quello stesso momento e si mise a ringraziare il Signore parlando del bambino a tutti quelli che aspettavano la liberazione di Gerusalemme.
RIFLESSIONE
L’anziano nella Bibbia occupa un posto eminente che ha quasi completamente perduto nella società moderna. Questa è una delle grandi differenze tra la società antica e quella contemporanea: nella società antica l’anziano era considerato un valore, oggi è considerato un peso; nella società antica era onorato, oggi è ignorato; nella società antica era ascoltato, oggi nessuno lo interroga; nella società antica era parte integrante del gruppo sociale, ora ne è emarginato.
L’Antico Testamento riconosce all’anziano un posto eminente in ambito familiare, politico e religioso.
Bellissimo il pensiero espresso in Proverbi 20,29 che dichiara “belli” i capelli bianchi dell’anziano o dell’anziana. La sua bellezza va oltre l’aspetto fisico, la sua bellezza consiste proprio nell’anzianità che deve essere onorata.
Nell’ambito familiare la figura dell’anziano non è ornamentale. Ha un ruolo importante da svolgere, che solo lui o lei possono svolgere, mettere a frutto la loro ricca esperienza di vita per le giovani generazioni. Questo aspetto è messo bene in luce in Siracide, dove viene sottolineata l’importanza dell’esperienza e del dare buoni consigli basati su ciò che la vita ha loro insegnato.
In ambito civile-politico l’anziano non è più considerato come persona singola, ma come collettivo: sono gli “anziani d’Israele”, presenti nella storia del popolo ebraico fin dalla più remota antichità. La loro importanza è stata molto grande in certe fasi della storia d’Israele.
Il terzo ambito, quello religioso, è ben espresso nei brani che abbiamo letto. Questi brani non ci parlano dell’anziano come figura politica o civile ma come persona avanti negli anni che sta vivendo l’ultima fase della sua vita.
In Deuteronomio 32,7 il Cantico di Mosè, troviamo il “padre” anziano interrogato da un figlio o figlia in età matura. Qui l’anziano svolge una funzione fondamentale nella comunità cioè testimoniare la storia passata del popolo ebraico ma soprattutto la storia di Dio con quel popolo e con l’umanità intera. La persona anziana, uomo o donna che sia è una figura preziosa, insostituibile è il custode o la custode della memoria di un popolo e ricorda che solo conoscendo il proprio passato è possibile costruire un futuro. Per questo Mosè dice: “interroga tuo padre” cioè l’anziano.
Il Salmo 71 è una bellissima preghiera perché lo sguardo di questa persona anziana non è volto all’indietro come ricordo nostalgico dei bei tempi passati, ma guarda avanti, alla generazione più giovane, a “quelli che verranno” e chiede a Dio la forza fisica e spirituale per annunciare la potenza di Dio. Questo anziano (anziana) desidera impiegare del tempo a evangelizzare quelli che verranno piuttosto che rimpiangere la propria giovinezza perduta.
Il passo del profeta Gioele è una bellissima promessa. Potrebbe essere naturale pensare che solo i giovani possono “sognare” che gli anziani dopo tutte le difficoltà della vita passata siano scoraggiati e non sognino più. Invece no! Lo Spirito di Dio li fa ancora sognare, li mantiene giovani spiritualmente. Un vecchio che sogna è bellissimo e i sogni che Dio manda sono sogni di un’umanità libera, fraterna pacifica che conosce e riconosce Dio e impara ad amarlo e a lodarlo.
Nel Nuovo Testamento molte sono le figure di “anziano” ma mi soffermo solo alla bellissima scema dipinta da Luca: il vecchio Simeone con in braccio il bambino. Tutta la vita aveva atteso quel momento che ora finalmente gli è concesso di vivere! Ora egli può “andare in pace” perché ha constatato che Dio è fedele, che di lui ci si può fidare e che da lui viene la salvezza.
E’ molto bello che al canto di Simeone si associ una donna, la profetessa Anna, una donna molto anziana che anch’essa “lodava Dio e parlava del bambino a tutti quelli che aspettavano la consolazione d’Israele”.
Anna è dunque un esempio da seguire, non si è mai troppo vecchi per testimoniare e lodare Dio.
(Riflessione tratta da “Quaderni della Diaconia” – Paolo Ricca)
RICERCA COMUNITARIA
BRANO MUSICALE
Ti vogliamo ringraziare, Signore:
degli amici che ci circondano,
della Tua parola che ci interroga e ci inquieta,
che ci apre vie di coraggio e di speranza.
Ti preghiamo, Signore:
insegnaci a vedere la luce di questi momenti,
insegnaci a portare dentro di noi il riflesso
quando usciamo per le strade,
insegnaci a non dimenticare,
a non tradire,
a non manipolare la Tua parola.
Fa’ che questa nostra vita
s’impregni di Te,
come una spugna dell’acqua.
Facci capire che la risposta
al male, alla solitudine, al dolore,
alla guerra, all’ingiustizia, all’oppressione sei Tu.
Rendici capaci di vedere le strade
che silenziosamente ci apri.
Rendici coraggiosi a percorrerle.
Siamo come i custodi di un giardino fiorito
e mille semi possono esplodere di vita e di profumo.
Noi guardiamo a Te come al Dio della nostra speranza.
In questo mondo hai profuso i tesori del Tuo amore.
Fa’ o Dio che anche noi come la profetessa Anna
siamo capaci di lodarti e di testimoniare la tua parola,
di cantare a Te, o Padre, l’inno della gioia,
un canto che nasca da una vita che non cessa di rinnovarsi.
Grazie Signore che ci regali i sogni. Tu ci inviti a sognare sempre,
a tutte le età, in tutti i momenti della vita.
Non ti stanchi di bussare ai nostri cuori,
di parlarci, donando fiducia e speranza.
Aiutaci o Dio a mettere Te, il tuo amore incondizionato,
al centro delle nostre vite,
rendici capaci di costruire relazioni con fiducia, rispetto e solidarietà.
MEMORIA DELLA CENA DI GESU’ (dalla Didaché)
T. Ti ringraziamo, o Padre nostro,
per la santa vite di David Tuo servo
che ci hai fatto svelare
da Gesù Cristo Tuo servo.
A Te sia gloria nei secoli. Amen.
Ti ringraziamo, o Padre nostro,
per la vita e per la conoscenza
che ci hai fatto svelare
da Gesù Cristo Tuo servo.
A Te sia gloria nei secoli. Amen.
Come questo pane spezzato era sparso sui colli
e raccolto è diventato una cosa sola,
così si raccolga la Tua chiesa dai confini della terra
nel Tuo regno:
perché Tua è la gloria e la potenza
per mezzo di Gesù Cristo nei secoli. Amen.
P. PREGHIERA DI CONDIVISIONE
COMUNIONE
Brano Musicale
PREGHIERA SPONTANEA
PADRE NOSTRO
Preghiera di un vecchio indiano sioux del Nord America:
“Grande Spirito del cielo e della terra, dinanzi a te io depongo il mio arco. Le mie gambe, ormai, non mi obbediscono più e non posso andare a caccia. Durante tutta la mia vita, la tua luce mi ha guidato e mi ha condotto per il vasto mondo dove sono stato. Ora, il mio cammino sarà solo interiore. E le battaglie avranno un altro volto. Aiutami a essere grato per tutto quello che ho visto, riconoscente verso le persone che vivono intorno a me e, fino alla fine, giusto nei miei giudizi. Non permettere che il mio spirito diventi malevolo e quando mi mancherà la vista, che non mi venga meno la visione interiore di ciò che è giusto, buono e sano. E così quando mi chiamerai agli eterni luoghi di caccia, io possa arrivare pieno di gioia” (raccolta dalla tradizione orale del popolo Sioux)
Marcelo Barros – Dialogo con l’Amore
Comunità cristiana di base Via Città di Gap – Pinerolo
Franca Gonella – 3 agosto 2021