mercoledì 29 settembre 2021

Difendere l'ambiente a ogni costo

El Espectador, Colombia

Mentre il congresso e la presidenza colombiani sono impegnati a ratificare il trattato interna
zionale di Escazú che ha l'obiettivo di proteggere l'ambiente e gli attivisti che lo difendono, 
la Colombia ha ricevuto per la seconda volta un orribile riconoscimento: è il paese dove vengono uccisi più difensori dell'ambiente. Dall'ultimo rapporto dell'ong Global witness emerge che quasi il 30 per cento di tutti gli attivisti vittime di violenza nel 2020 - 65 su un totale di 227 - è formato da colombiani.

Passare in rassegna gli ultimi omicidi di ambientalisti significa fare i conti con una serie di insuccessi e con un amaro avvertimento per il futuro. Global witness sottolinea un fatto evidente: in Colombia l'accordo di pace non è stato adeguatamente applicato, e per questo gli attivisti, compresi quelli per l'ambiente, continuano a essere nel mirino dei gruppi armati. E il futuro appare ancora più preoccupante: davanti all'emergenza climatica, il patrimonio forestale è fondamentale per la Colombia e per il mondo. La maggior parte degli attivisti uccisi stava per l'appunto proteggendo le foreste. Come spiega Laura Furones di Global witness, in Colombia "c'è un'enorme pressione a disboscare per creare nuovi spazi da destinare all'agricoltura e all'allevamento. La competizione per la terra è fortissima. I difensori delle foreste fanno un lavoro utile a tutti, anche ai governi, perché cercano di salvaguardare quella parte di territorio che ci proteggerà dalla crisi climatica".

In Colombia c'è ancora chi si oppone all'accordo di Escazú in nome dello sviluppo economico. Ma quello tra protezione dell'ambiente e sviluppo è un falso dilemma, che non corrsponde alla realtà né alle tendenze globali. Se non vogliamo firmare accordi come quello di Escazú, significa che stiamo difendendo lo status quo, con i risultati disastrosi che sono sotto kgli occhi di tutti.

 

Internazionale, 17 settembre