La Torà non si acquista per denaro
  
      Rabbi Josè ben Qisma' dice: Una volta, mentre camminavo per strada, mi venne incontro un uomo che mi salutò, e io  gli ricambiai il saluto. Poi mi domandò:  Rabbi, di dove sei? Risposi: Vengo da una  grande città di sapienti e di scribi. Allora mi disse: Rabbi, vorresti venire  ad abitare presso di noi, nella nostra città? Io ti darei un milione di denari d'oro, pietre preziose e perle.  Figlio mio – gli dissi - anche se tu mi  dessi tutto l'argento e l'oro, le pietre preziose e le perle di questo mondo, non abiterei che in un  luogo dove si studia la Torà. Perché  quando un uomo si congeda dal mondo, non  lo accompagnano né l'argento né l'oro né le pietre preziose né le perle, ma soltanto la Torà e le opere buone, come  sta scritto:
  "Quando cammini ti guiderà. Quando ti  corichi veglierà su di te. Quando ti  svegli ti parlerà" (Pr 6, 22). "Quando cammini ti guiderà": in  questo mondo. "Quando ti corichi veglierà su di te": nel sepolcro. "Quando ti svegli ti parlerà": nel  mondo che viene. E così pure è scritto nel libro dei Salmi, da  parte di David re di Israele: "Meglio per me la Torà della tua bocca che  mille monete d'oro o d'argento" (Sal  II9, 72). E ancona: "Mio è l'argento, mio è l'oro dice il Signore delle schiere" (Ag 2,8).
  
  Detti dei  Rabbini,  Ed Qiqajon, pag. 214