giovedì 7 ottobre 2021

Svizzera, sì alle nozze gay. "Ora referendum anche in Italia"

di Franco Zantonelli

 

Zurigo – Va di corsa, dopo aver aspettato tanto la Svizzera, che ha accettato, con il referendum, il "Matrimonio per tutti", ovvero la possibilità di sposarsi anche alle coppie dello stesso sesso. La Ministra di Giustizia e Polizia, Karin Keller Sutter, ha detto che le prime nozze gay dovrebbero essere celebrate il primo luglio del 2022. Contro la legge, approvata da Governo e Parlamento, che estendeva il matrimonio alle coppie non eterosessuali, si erano schierati due piccoli partiti confessionali, l'Unione Democratica Federale e il Partito Evangelico Popolare, per i quali le nozze sono possibili solo tra un uomo e una donna. Fatto sta che quel 64,1% di voti che ha spazzato via le obiezioni ai matrimoni tra omosessuali è uno schiaffo a una destra tutta casa, chiesa e famiglia. Questa domenica 26 settembre, invece, come scrive il quotidiano Le Temps di Ginevra, "è da considerarsi una data storica, perché mette per iscritto l'evoluzione di una società, consentendo alle coppie omoparentali di avere gli stessi diritti di tutte le altre". Di più. E' vero che la Svizzera è arrivata tardi a questo passo, ma è anche vero, come ha spiegato a Repubblica Pascal Sciarini, politologo all'università di Ginevra, "che mentre negli altri paesi a decidere sono state le istituzioni, da noi si è trattato di una scelta di popolo".

Altro risultato significativo del voto di ieri è la possibilità, per le coppie gay, di adottare un figlio. Si diceva del ritardo con cui, rispetto ad altre nazioni, la Confederazione ha compiuto questo passo. Ultima rimane, comunque, l'Italia dove vengono riconosciute solo le unioni civili che, come ha ricordato l'esponente della direzione nazionale del Pd, Marco Furfaro, "diventa ufficialmente l'unico Paese dell'Europa occidentale senza i matrimoni egualitari, direi che è il caso di metterci in pari". E le associazioni italiane Lgbtq+ già pensano a un referendum. Ci si chiede se data la vicinanza dell'Italia, quantomeno delle regioni del Nord con la Svizzera, non ci sarà una corsa degli omosessuali italiani a sposarsi in qualche località del Canton Ticino. Il che sarà possibile, visto che la legge sullo stato civile "autorizza il matrimonio di stranieri non domiciliati". "Vedo comunque un problema: in Italia il matrimonio non verrebbe registrato", dice il sindaco di Lugano, Michele Foletti.

 

Repubblica 27/09