sabato 27 novembre 2021

Daniele Garrone: spiegare le ragioni teologiche delle nostre scelte

Con il nuovo presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia ragioniamo sulle motivazioni bibliche dell'impegno a cui siamo chiamati nel nostro Paese

Gian Mario Gillio

Sabato 30 ottobre l'Assemblea della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) ha nominato il nuovo Consiglio e le ha affidato, prof. Garrone, il mandato triennale di presidenza. Il 4 novembre scorso, il suo primo e importante impegno ufficiale: la firma del protocollo presso il Viminale (il quinto per la Fcei) per aprire nuovi corridoi umanitari dall'Afghanistan per accogliere 1200 persone, duecento di queste dalle chiese protestanti. Subito un impegno rilevante, allora….

"Anche, però, un inizio significativo. Questo protocollo, come già quello sottoscritto a giugno per un corridoio dalla Libia, vede la cooperazione di due Ministeri, quello dell'Interno e quello degli Esteri, dunque del Governo e dello Stato, con esponenti di quella che chiamiamo per brevità la "società civile". Questo ci rafforza nella convinzione che i corridoi umanitari e l'accoglienza non vanno ridotti ad azioni caritatevoli ed emergenziali da lasciare alle "anime pie" che si sentono chiamate ad agire così, ma sono misure politiche che potrebbero diventare permanenti e strutturali. Per l'Italia come per i partner europei, perché tutti siamo posti di fronte a crisi epocali, di cui la fuga di chi cerca di avere salva la vita è soltanto la (piccola) onda che ci raggiunge. L'Italia è più coinvolta per la sua vicinanza al nord-Africa e per la sua esposizione sul Mediterraneo, ma il problema riguarda tutta l'Europa. Ci sono poi anche altre rotte… non manchiamo di sottolinearlo nei nostri numerosi contatti con chiese sorelle, e troviamo rispondenza. Abbiamo visto nel coinvolgimento dei due Dicasteri e nell'impegno da essi profuso i segni di una postura istituzionale e politica che ci rallegra, in un tempo in cui, in tutta Europa, montano parole d'ordine e politiche che recepiscono umori xenofobi e li alimentano con la propaganda".

Riforma 12/11