mercoledì 24 novembre 2021

Dio è una fonte senza fonte

 

Tutti noi cerchiamo di conoscere la fonte delle cose, di giungere alla fonte, di seguire un fiume o un torrente fino alle sue origini, anzi di conoscere le nostre proprie origini. E cerchiamo anche di conoscere la fonte di tutte le cose, la fonte dell'universo.

Tommaso d'Aquino definisce Dio come "una fonte senza fonte". Dio è essere senza fonte, la fonte divina è intrinseca alla Deità stessa, non è soggetta a nulla, ad alcunché di esterno. Hart definisce Dio "la fonte incondizionata di tutte le cose". Eckhart parla del nostro morire come di un "ritorno alla nostra fonte", un ritorno alla Deità in unità totale.

Un grande mistero, questo, che anche Rumi canta:

 

Tutto ciò che vedi ha le sue radici

nel mondo invisibile.

Le forme possono cambiare

ma l'essenza rimane la stessa.

Ogni visione stupenda svanirà,

ogni parola dolce si spegnerà.

Ma non scoraggiarti,

perché la fonte dalla quale esse provengono

è eterna…

Crescendo, estendendosi,

dando nuova vita e nuova gioia…

La Fonte è colma,

le sue acque fluiscono continuamente:

non essere in lutto,

ma bevi la tua parte!

Non credere che si seccherà:

questo è l'oceano senza fine!

 

Tommaso d'Aquino osserva che ci sono due tipi di acque: le acque vive e le acque stagnanti. Qual è la differenza? Le acque vive sono connesse alla loro Fonte, egli ci ricorda.

 

Matthew Fox, Gli 89 splendidi nomi di Dio, Gabrielli Editore, pag. 72