sabato 20 novembre 2021

Firenze

Protestano i giovani coltivatori

 

Giovani agricoltori, provenienti da tutta Italia, il 16 settembre scorso hanno manifestato in piazza Santa Croce per denunciare "le speculazioni sulla terra e la corsa all'accaparramento di terre e produzioni agricole da parte dei Paesi più ricchi favorito dalla pandemia Covid". Da uno studio della Coldiretti emerge che a livello internazionale ci sia stato un rialzo senza regole dei prezzi delle materie prime agricole, provocato dal 'furto di terre', fenomeno conosciuto come 'land grabbing'. "Sono saliti a oltre 93 milioni gli ettari di terra coltivata nel mondo sottratti ai contadini dalle nazioni avanzate e dalle multinazionali, per speculazioni e attività non agricole che stravolgono produzioni secolari e sistemi socio economici locali", denuncia Coldiretti. Fra i Paesi che si sono accaparrati nel mondo più terre, secondo i dati forniti dalla Coldiretti e ricavati dall'ultimo rapporto Focsiv sul fenomeno, ci sono: la Cina (14 milioni di ettari), seguita dal Canada (11 milioni di ettari), Stati Uniti (10 milioni di ettari), Gran Bretagna (9 milioni di ettari), Svizzera (8 milioni di ettari), Singapore (5 milioni di ettari), Spagna (4 milioni di ettari), Belgio (4 milioni di ettari), Giappone (4 milioni di ettari) e India (2 milioni di ettari). Sul totale delle terre oggetto di land grabbing quasi un terzo (31 milioni di ettari) è concentrato in Sud America, altrettanto in Africa (30,5 milioni di ettari). La delegata nazionale dei giovani Veronica Barbati ha annunciato la nascita della prima rete tra le organizzazioni di giovani agricoltori a livello globale allo scopo di "suggerire strategie e politiche efficaci con un dialogo aperto con governi nazionali, le istituzioni internazionali e il settore privato". La mobilitazione "verde" si è svolta in concomitanza con il G20 dell'Agricoltura, sul tema della sostenibilità dei sistemi agricoli.

 

Franca Cicoria – Rocca 15 ottobre