venerdì 19 novembre 2021

LA TEOLOGIA DELLA PROSPERITA'

 "Teologi come Christian Duquoc hanno mostrato, sulla base della storia della chiesa, la triste complicità tra la convinzione di possedere la verità e la violenza. Senza disconoscere questa triste realtà, si deve segnalare che "la relazione autentica e profonda con l'Assoluto" non suscita violenza; anzi, al contrario, "suscita il coraggio impavido di rendere più umani tutti i settori della vita".

La violenza religiosa si scatena in presenza di un legame pernicioso e acritico tra l'Assoluto e l'ordine socio-politico generato dagli esseri umani. Possono costituirsi  alleanze o accordi  specifici, occulti o manifesti, che finiscono per incidere su un'immagine deformata di Dio, suscitando così pratiche di violenza.

Esempi presi da pratiche relative alla teologia della prosperità denotano i tratti di un Dio che si adatta ai requisiti del mercato. Il Dio che promette  salute e prosperità esige dal fedele una contropartita, un contributo per "la casa di Dio". La benedizione resta legata al "devolvere" ciò che è di Dio, ossia legata alle decime. E' solo contribuendo che il miracolo trova la sua realizzazione. Si tratta di una "visione di Dio che non scomoda il buon funzionamento del mercato".

Faustino Texeira, Concilium 4/202