giovedì 25 novembre 2021

TALEBANI E AL QAEDA

Quanto ad Al Qaeda e al suo rapporto coi talebani, secondo i rapporti dell'ONU, le due forze "rimangono strettamente legate e non mostrano indicazioni di rottura… Non si segnalano modifiche sostanziali in questo rapporto, diventato più profondo come conseguenza di relazioni personali di matrimonio e partership condivisa nella lotta, cementata attraverso legami di seconda generazione". La presenza combattente (alcune centinaia) in Afghanistan – dove si nasconderebbe anche l'ideologo al Zawahiri, malato e di cui non è chiaro se sia effettivamente ancora vivo – ha una strettissima relazione con Al Qaeda nel subcontinente indiano (Aqis) che ha personale afgano ma anche di Pakistan, India, Bangladesh e persino Myanmar. Al loro impiego anche nelle operazioni combattenti recenti si aggiungerebbero i reclutamenti di personale che viene da aree esterne (Asia centrale, Irak, Siria).

In Afghanistan il rapporto tra talebani e qaedisti è dunque un nodo irrisolto visto che l'accordo di Doha prevede la rescissione dei loro legami che adesso appaiono sostanzialmente sotterranei, in attesa che gli eventi consentano di tornare all'azione. Forse proprio a uso delle forze occidentali i talebani hanno emesso decreti che vietano l'ingresso di combattenti stranieri nel Paese, ma proprio l'offensiva di agosto avrebbe messo in luce l'aggregazione anche con gruppi stranieri (in una galassia che va dal Movimento islamico all'Uzbekistan al Movimento del Turkestan orientale) che hanno coi talebani relazioni antiche: segmenti di un pianeta con decine di sigle e sotto sigle ed alleanza variabile e che nella maggior parte dei casi guardano ai talebani e ad Al Qaeda.

 E. Giordana – Mosaico di pace – ottobre 2021