Ue: Comece, “i poveri come protagonisti”. 11 “raccomandazioni” per una ripresa economica in Europa
14 Ottobre 2021
SIR agenzia di informazione
Undici raccomandazioni per lottare efficacemente contro la povertà, a patto però che i poveri non siano concepiti solo come i beneficiari delle politiche sociali ma considerati come “i protagonisti” della ripresa economica nell’Europa post Covid-19.
Undici raccomandazioni per lottare efficacemente contro la povertà, a patto però che i poveri non siano concepiti solo come i beneficiari delle politiche sociali ma considerati come “i protagonisti” della ripresa economica nell’Europa post Covid-19.
È quanto chiede la Comece
(Commissione degli episcopati dell’Unione europea) nella Dichiarazione
pubblicata oggi “Listen to the cry of the Poor in the context of the
Covid-19 pandemic and its recovery”, dove stilano una serie di 11
raccomandazioni per una efficace lotta alla povertà. “I poveri come
protagonisti”, scrivono i vescovi dell’Ue e spiegano: “Un’opzione
preferenziale per i poveri significa non solo avere una preoccupazione
prioritaria per loro e per alleviare le loro sofferenze. Significa anche
riconoscerli pienamente come persone, attori della costruzione di una
società orientata al bene comune”. “Qualsiasi riflessione e azione sulla
lotta alla povertà dovrebbe mirare a ridurre l’emarginazione e a
promuovere un’inclusione più integrale, intesa come partecipazione
economica, sociale e politica”.
I vescovi ripetono quanto detto da Papa
Francesco: “Bisogna andare oltre quell’idea delle politiche sociali
concepite come delle politiche verso i poveri, ma mai con i poveri, mai
dei poveri e tanto meno inserita in un progetto che riunisca i popoli”.
Nella Dichiarazione, la Comece propone una serie di “buone pratiche”
realizzate dalle Chiese in Europa come la “Domenica di preghiera e
solidarietà con chi soffre” promossa in Germania che ha permesso di
raccogliere 2,4 milioni di euro e aiutare nel periodo post-pandemico
l’azione delle Chiese in America Latina, Africa, Asia e Sud-Est europea.
In Italia, si ricorda che in 211 giorni la Caritas ha assistito 544.775
persone. Quasi una persona su quattro, il 24,4%, non ha mai utilizzato
prima una rete Caritas.
Nelle raccomandazioni, i vescovi chiedono di
“ascoltare e fornire assistenza immediata a persone vulnerabili,
giovani, donne e famiglie”; di dare un sostegno temporaneo alle piccole e
medie imprese locali in difficoltà; facilitare l’accesso ad alloggi a
prezzi accessibili e dignitosi; prevenire il sovraindebitamento;
incoraggiare una vita dignitosa attraverso il lavoro e colmare il
divario retributivo di genere; promuovere l’accesso a un’istruzione di
qualità per i bambini in condizioni di povertà, incoraggiare uno stile
di vita sano e affrontare il divario digitale; promuovere una tassazione
equa e incoraggiare gli investimenti privati per combattere la povertà;
sostenere i Paesi poveri a livello globale e promuovere l’equità di
accesso ai vaccini.