L’Anpi torna alla carica: “Il governo sciolga Forza nuova”.
Riccardo Chiari
Il Manifesto
23.11.2021
E’ passato un mese dall’approvazione in Parlamento delle due mozioni che chiedono lo scioglimento di Forza nuova, ma poco o nulla si muove. Così il Forum delle associazioni antifasciste e della Resistenza torna a chiedere all’esecutivo di Mario Draghi di dar seguito a quanto votato da deputati e senatori, sull’onda dell’attacco squadristico dei militanti fascisti di Fn alla sede centrale della Cgil in Corso d’Italia. “Rilanciamo la richiesta di scioglimento delle organizzazioni fasciste, e chiediamo formalmente al governo lo scioglimento di Forza nuova – ribadisce Gianfranco Pagliarulo, che guida l’Associazione nazionale dei partigiani italiani – così come chiedono la legge e la Costituzione”.
Pagliarulo
interviene a nome di un corposo gruppo composto, oltre che dall’Anpi,
da Associazione italiana combattenti volontari antifascisti di
Spagna, Associazione ex deportati nei campi nazisti, Associazione ex
internati, Associazione famiglie italiane martiri, Associazione
partigiani cristiani, Associazione perseguitati politici italiani
antifascisti, Associazione reduci dalla prigionia, Federazione
italiana associazioni partigiane, e Federazione italiana volontari
della libertà.
Nel
merito, il presidente dell’Anpi
spiega chiaramente i termini della questione: “La
legge Scelba, in applicazione della 12esima disposizione finale della
Costituzione che prevede l’impossibilità
di dar
vita al partito fascista, stabilisce due possibilità
di
scioglimento. La prima con sentenza accertata della magistratura; la
seconda in casi di necessità
e
urgenza tramite decreto legge, con cui governo `adotta´
il
provvedimento di scioglimento. Adotta, non può adottare, è una
legge prescrittiva”.
Quanto
alla notizia di un gruppo di “esperti”,
costituito dal governo dopo l’approvazione
delle mozioni –
di
centrosinistra e centrodestra –
con il
compito di studiare il caso, Pagliarulo è scettico: “Abbiamo
appreso solo dalla stampa dalla presenza di questo gruppo di
‘esperti’.
Finora non abbiamo avuto alcun contatto con loro, non sappiamo chi
siano, né
se
si sono mai riuniti. Questo non è buono per la trasparenza del
procedimento”.
A
corroborare la richiesta di scioglimento di Fn c’è, tra gli altri,
il costituzionalista Massimo Villone. “Non
si parla solo dell’assalto
alla Cgil, che è l’elemento
più esecrabile –
osserva
l’editorialista
de ‘il
manifesto’ – ma
quello stesso giorno era in programma un assalto alle istituzioni.
Parliamo allora di una `necessità
e
urgenza´
che
viene da questo quadro complessivo”.
“Il
governo –
evidenzia
quindi Villone –
non può
fare finta di nulla, c’è la necessità
che
prenda posizione, perché
tacere
non può. C’è
solo un’opzione:
l’adozione
di un decreto, come previsto dalla legge Scelba, non ci sono altre
possibilità,
a meno che non si pensi che il governo possa nascondersi dietro gli
esperti e dimenticare che tutto questo non sia accaduto. Ma questo
non è possibile, perché
anche
l’inerzia
è un’assunzione
di responsabilità
politica”.