Al giro di affari della prostituzione ininterrottamente in crescita dal 2011 ad oggi, con incrementi preoccupanti (fino a più di 5 Miliardi di euro + 11%), si affianca quello del consumo di droghe, incluso l'alcol, aumentato del 22,6% e arrivato a superare i 16,2 Miliardi.
Le connessioni tra droga è prostituzione sono strettissime: molte donne iniziano la prostituzione per procacciarsi i soldi per la droga; altre iniziano ad assumere droghe in concomitanza con l’attività prostitutiva, perché costrette dagli stessi trafficanti per tenerle più facilmente in stato di soggezione e dipendenza, o per superare il trauma della strada.
Le droghe, di per sé rischiose per la salute, aumentano i rischi per le prostituite: il loro effetto "disinibitorio" può indurle ad accettare rapporti senza il profilattico, come ad abbassare il grado di di autocontrollo rispetto al "cliente", che può approfittare per trascorrere più tempo e/o sottoporre la donna a pratiche sessuali più violente.
La più diffusa delle droghe è la cocaina, che sono soprattutto i clienti a portare e/o ad offrire come merce di scambio dei rapporti sessuali. Spesso quindi la marginalità sociale della prostituzione finisce per associarsi la marginalità della tossicodipendenza, se possibile ancor più lesiva della dignità della persona.
Le prostituite in strada fanno grande uso anche di alcool, più economico, facilmente reperibile, non sanzionabile e secondo chi lo consuma, "controllabile" e non percepito come sostanza psicotropa.
L'alcol inoltre appare un sostegno alla durezza della vita per strada, per sopportare il freddo, socializzare ed allontanare l'angoscia, la paura, la fatica. In realtà, produce dipendenza, danni fisici, sociali e disagio. Infine, esiste il cosiddetto "mercato grigio" degli psicofarmaci a più basso prezzo della cocaina.
PREGHIERA
Signore, cancella dai nostri occhi la scarsità, dacci la forza di abbracciare la Tua abbondanza, e il coraggio di annunciarla , così che la schiavitù e la dipendenza siano sconfitte.
Amen