domenica 5 dicembre 2021

PREDE DELLA RETE : VENDERSI SUL WEB

 Non è difficile vedere degli adolescenti ed anche delle bambine senza il cellulare in mano che digitano sulla sulla tastiera a velocità supersonica. I Black out che c'è stato tempo fa ha messo ansia a non poche di loro. Come come comunico con le mie amiche? Come chiacchieriamo sui nostri amori? Come faccio a raccontare il mio litigio con mia madre? Le città, ma anche centri di  provincia, conoscono questo fenomeno.  Gli e le insegnanti se ne lamentano. Ma c'è qualche problema di più.

La famigerata app Tik-Tok, con la quale comunicano, permette facilmente scambi di video, non solo tra amiche amici, questo cerchio magico dove nascono litigi gelosie e spesso ricatti. Spesso poi si inseriscono anche degli estranei. Le ragazzine sono sempre più spinte alla competizione, a chi “è più figa”, più alla moda, a che osa è di più, a chi ha più followers.

 E' un fenomeno che possiamo lasciare indisturbato? È solo colpa delle giovani? Dove sono finiti i genitori? Qui manca una riflessione operativa. Non basta esecrare il fenomeno, parlarne male, si tratta  di chiedersi: che vogliamo fare? Sono coscienti queste ragazze che l'esposizione del corpo ad estranei non è solo voyeurismo ma prostituzione? Talvolta gratuitamente, talvolta a pagamento fonte di pesanti ricatti: un vortice assolutamente pericoloso.

 Il problema a monte di questo fenomeno è che certi modelli mediatici, non poche pellicole cinematografiche, suggeriscono che sia una libera è legittima scelta, adeguata allo stile di vita contemporaneo, quella di vendere il proprio corpo o anche la sua immagine ( apparentemente meno gravosa).

Forse può sembrare incongrua l'equivalenza voyeurismo e prostituzione. Lo è nei termini usuali di prestazione sessuale dietro pagamento. Ma assume l'aspetto di prostituzione nei casi ragazze che vendono foto in atteggiamenti sensuali per comprare oggetti del tutto voluttuari, ritenendo che queste possano conferire loro maggiore prestigio agli occhi dei coetanei. Di certo non si vuole colpevolizzare chi è preda della rete: in giovane età si è poco consapevole degli effetti che certi azioni possono avere: tanto più sarebbe necessario educare a "possedere il proprio corpo in onore". Il problema attiene alla percezione che le ragazze e i ragazzi hanno di sé. La diffusione di questo fenomeno è un segno del degrado del nostro tempo.


Preghiera

O Dio, assistiamo a un penoso degrado della vita quale Tuo dono. Rendici attente /i nell'apprezzare il dono del corpo che ci identifica e ci rende creature uniche.


Tratto da "Federazione donne evangeliche in Italia" .