venerdì 18 marzo 2022

- 20 -

 

fede e resistenza

 




SECONDA PARTE

 

Franco Barbero

LA NOSTRA VITA INTERROGA LA BIBBIA: LA PAROLA CHE FONDA LA RESISTENZA_13


MOSÈ: IL LIBERATORE E IL PROFETA IDEALIZZATO

 

Di Mosè ci parlano prevalentemente le pagine del Pentateuco, ma egli è considerato come la figura profetica per eccellenza, colui che assomma tutte le caratteristiche dei profeti: « per mezzo di un profeta il Signore fece uscire Israele dall'Egitto e per mezzo di un profeta lo custodì» (Os 12, 14). «Non è più sorto in Israele un profeta come Mosè...» (Deut 34, 10).

Egli, come ci documentano le pagine dell'Esodo, si è schierato davanti e contro il faraone per ingiungergli l'ordine del Signore di lasciar partire il suo popolo. Dunque ha dovuto resistere al potere oppressore, ma, nella sua opera di guida del popolo, sovente si è trovato a resistere allo stesso popolo che mormorava (Es 16, 2) e a quanti adoravano il vitello d'oro (Es 32). Con grande fortezza ha dovuto fare i conti con coloro che, di fronte alle difficoltà del cammino, stavano organizzando la ritirata e il ritorno in Egitto. Egli si viene così a trovare sia in lotta con il faraone che con il popolo.

Né va dimenticato un tratto saliente della vicenda profetica di Mosè: egli più volte si trova quasi «in contesa» con Dio o perché si sente di essere scelto per un compito superiore alle sue forze o perché deve intercedere presso Dio per un popolo dal cuore indocile e codardo.

Infine Mosè è in lotta con se stesso e con Dio quando vede il paese che Dio ha promesso ad Israele, ma si sente dire: «te l'ho fatto vedere con i tuoi occhi, ma tu non vi entrerai» (Deut 34, 4). Possiamo dunque concludere dicendo che in Mosè si riassumono tutti i «motivi» che troviamo nelle parabole bibliche della resistenza, così come le abbiamo trovate nelle pagine dei profeti.

N. B.: In realtà qui - per rendere meno incompleto il quadro - dovrei esaminare quei testi in cui si evidenzia una vera e propria lotta con Dio. Alludo a Geremia 20, al libro di Giobbe e a quello di Qohelet. Penso soprattutto alla pagina della Genesi in cui ci viene descritta la misteriosa lotta sostenuta da Giacobbe a Penuel (Gen 32, 23-33). Ben a ragione Gerard Von Rad ha scritto che: «Israele ha rappresentato in modo quasi profetico tutta la sua storia con Dio nella forma di combattimento che dura fin all'apparire dell'aurora». L'uomo, di fronte a Dio, al suo mistero e alle sue esigenze, è in lotta... perché Dio è così «diverso» da noi e la sua volontà è così «diversa» dalla nostra.


(continua 21,  20 marzo: Franco Barbero Parte III)