Si svuotano i granai e si riempiono gli arsenali
In tempo di guerra la chiarezza delle idee viene messa a dura prova dal groviglio della propaganda, della deliberata adulterazione della verità, e della insufficienza delle informazioni. Per cui diventa facile disorientarsi, finire nella paralisi di tutti i “se" e i "ma" possibili. D’altra parte ogni gravosa decisione si riversa pesantemente su chi la subisce: i soldati arruolati per la guerra, la popolazione civile alla mercé delle incursioni del nemico, e la graduale trasformazione della economia in economia di guerra, che sottrae risorse a chi è già in uno stato di indigenza. Questo accade in misura maggiore a chi è direttamente coinvolto nel conflitto, ma poi si estende anche agli altri Stati, soprattutto quelli più vicini, su cui ricade il compito di soccorrere i profughi, e incassare i contraccolpi economici di sanzioni che colpiscono anche chi le commina.
Così, nel quadro già molto precario della nostra economia, anche il nostro Paese è soggetto a questi aggravi che finiscono per rendere più difficile la vita a milioni di persone già fortemente provate dalla crisi prodotta dalla pandemia. E le chiese? E i cristiani? Che cosa possono fare per non cadere in questo stato confusionale generalizzato, per il quale ogni idea appena dissonante da quella della maggioranza e mal sopportata?
Tanti soldi destinali alla Difesa renderanno più indifesi milioni di persone, soprattutto quelle più vulnerabili, nell’accesso alle cure mediche, e ci saranno meno risorse per gli ammortizzatori sociali per i tanti caduti in disgrazia in questi ultimi due anni.
I cristiani in questi giorni sono impegnati ovunque in una costante preghiera per la pace. E molte chiese stanno rinsaldando i loro vincoli per un’azione comune di pace a vari livelli. Comunità di Sant’ Egidio, Federazione delle Chiese evangeliche, Diaconia valdese, Pax Christi, Caritas e tanti altri stanno operando contemporaneamente, e speriamo con un grado sempre maggiore di coordinamento, per dare soccorso alle vittime e rendere più incisiva la propria testimonianza per la pace. La preghiera comune sarà fonte di rinnovate energie spirituali per operare e anche per prendere posizione contro decisioni simili a quella presa dal Parlamento italiano, Se vuoi la pace, cercala e costruiscila quando sei ancora in tempo.
Riforma 25 marzo