Molti si domandano perché tra i preti e i teologi ufficiali si giri tanto attorno a Gesù e a tutto il castello dogmatico che a Nicea, il concilio del 325 che divinizzò Gesù, ma poi non si affrontino le questioni decisive.
Crollerebbe NON la fede, ma il castello.
Se Gesù non era Dio - come ormai le scienze storiche e bibliche hanno documentato - la svolta di Nicea ha cambiato tutto il senso sulla ricerca di Gesù, profeta ebreo.
Esiste una tragica paura di inoltrarsi su questi terreni e fra pochi giorni , a Pasqua riascolteremo il solito ritornello liturgico di Gesù che è il Dio crocifisso morto per espiare i nostri peccati.
Un vero tradimento della storia e una vera disgrazia per la fede che avrebbe una forte spinta al rinnovamento se ritornassimo al Gesù ebreo, totalmente uomo, e alla sua testimonianza di fede in Dio.
Franco Barbero