Comunità Cristiane
di Pinerolo via Città di Gap
e di Piossasco 16 aprile 2022
Eucarestia di Pasqua
Dalle lacrime all’annuncio…alcuni sepolcri si possono svuotare
Saluto all’assemblea
G. In questa celebrazione ci avviciniamo a una donna, Maria di Magdala, simbolo di una umanità spezzata, fragile, sofferente davanti ad un Gesù che è finito torturato e crocifisso, una donna che non trova consolazione. Un'umanità che ha bisogno di avvicinarsi alla tomba dove sono stati sepolti i propri sogni, i propri desideri, le proprie speranze. Quella stessa donna è anche simbolo della nostra umanità, spesso imprigionata nel sepolcro, e che continua a sperare che qualcuno la faccia uscire da lì, rotolando via la pietra che le impedisce di essere viva.
Allora finalmente capiamo che risorgere significa USCIRE fuori dal sepolcro, ma anche fuori da noi stessi, fuori da ogni schema ed abitudine, fuori dalle mura che abbiamo alzato con l'illusione di difenderci.
Uscire e condividere questo fuoco, questa buona Nuova che cambia la nostra vita, che innesca esplosioni di gioia, in qualche modo ci fa risplendere, gridare, ridere e diffondere gioia.
Bene! Questo è ciò che celebriamo a Pasqua: alcune di quelle buone notizie, che ci liberano, ci trasformano e che ci permettono di gridare: “Nonostante tutto SONO RISORTO/A!”
Canto: Dalle lacrime alla gioia
Rit. O Signore, la nostra sorte cambia come in Egitto per Israele.
Chi ha seminato tra lacrime amare possa raccogliere nella gioia.
Quando il Signore spezzo le catene, a noi sembra quasi di sognare.
Sulla nostra bocca ritornò il sorriso, la nostra lingua lanciò grida di gioia
Rit.
Tutto intorno a noi si sentiva dire: "Per loro ha fatto cose stupende".
Per noi il Signore ha fatto meraviglie, la nostra gioia e ora è troppo grande.
Rit.
Chi se n'era andato, piangendo verso i campi, portando i semi per la sua terra,
ora che torna viene nella gioia: ricchi raccolti porta con sé.
Rit.
1. Perché questa sera è diversa da tutte le altre sere? Perché tutte le altre sere noi mangiamo pane lievitato mentre questa sera solo matzah ?
Perché tutte le altre sere noi mangiamo ogni tipo di verdura mentre questa sera solo erbe amare ?
2. Questa matzah che noi mangiamo, perché la mangiamo? Perché la pasta dei nostri padri non ebbe tempo di lievitare quando si rivelò loro il Re dei re, il Santo, benedetto egli sia e li liberò d’improvviso.
Come dice la Torà: e cossero la pasta che avevano portato dall’Egitto facendone pane azzimo perché la pasta non era lievitata in quanto erano stati cacciati dall’Egitto e non avevano potuto attardarsi, tanto che non si erano fatti provviste .
Questa erba amara che noi mangiamo perché la mangiamo? Perché gli egiziani resero amara la vita dei nostri padri in Egitto come è detto nella Torà: resero amara la loro vita con duro lavoro di calce e mattoni, e lavori nei campi; a tutti i lavori furono costretti con violenza.
Salmo 114
Quando Israele uscì dall’Egitto,
Giacobbe si liberò dal potere di uno straniero,
Giuda divenne il suo santuario,
Israele
il suo possesso.
Il mare vide e si ritrasse,
il
Giordano tornò indietro,
le montagne saltellarono come arieti,
le colline come agnelli di un gregge.
Che hai tu, mare, per fuggire,
e
tu, Giordano, per tornare indietro?
Perché voi, montagne, saltellate come arieti
e
voi, colline, sembrate altrettanti agnellini?
Trema, o terra, davanti al Signore,
davanti
al Dio di Giacobbe!
Egli muta la roccia in sorgente,
la
pietra in fontana zampillante.
Preghiera
C. Signore, ovunque si viva, si vive in Egitto,
con le nostre piccole o grandi schiavitù,
fatte di egoismi, solitudini, prove,
insicurezze e false certezze.
Spesso Signore,
non vogliamo combattere l’antico faraone che c’è
fuori e dentro di noi,
vogliamo tornare indietro o fermarci nel deserto
pur di non affrontare la libertà promessa
che tanto ci spaventa
Eppure Tu, mentre vaghiamo,
continui ad accompagnarci,
a comprendere le nostre paure,
nella difficile ricerca di dare senso
alla nostra vita.
Tutti e tutte: non ti stancare delle nostre esitazioni,
il cammino di crescita e liberazione
passa per vie difficili e dolorose,
segui i nostri passi incerti.
Vangelo di Giovanni 20, 1-29
Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro
di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra
era stata ribaltata dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo,
quello che Gesù amava, e disse loro: "Hanno portato via il
Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!".
Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro discepolo, e si
recarono al sepolcro.
Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più
veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro.
Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel
sepolcro e vide le bende per terra, e il sudario, che gli era
stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in
un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era
giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.
Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè
doveva risuscitare dai morti.
I discepoli intanto se ne tornarono di nuovo a casa. Maria
invece stava all'esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre
piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in
bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei
piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù.
Ed essi le dissero: "Donna, perché piangi?". Rispose loro:
"Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto".
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi;
ma non sapeva che era Gesù.
Le disse Gesù: "Donna, perché piangi? Chi cerchi?". Essa,
pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: "Signore,
se l'hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a
prenderlo".
Gesù le disse: "Maria!". Essa allora, voltatasi verso di lui, gli
disse in ebraico: "Rabbunì!", che significa: Maestro!
Gesù le disse: "Non mi trattenere, perché non sono ancora
salito al Padre; ma và dai miei fratelli e dì loro: Io salgo al
Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro".
Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: "Ho
visto il Signore" e anche ciò che le aveva detto.
Predicazione
e interventi
Canto:
Non pensare mai che tu lotti invano,
che i
tuoi sacrifici non servono a nulla.
Il
Signore tornerà
e darà
un senso a ogni cosa.
Egli
spezzerà anche l’ultima catena
e
separerà il malvagio dal giusto.
Ciò che
hai fatto di bene
nel Suo regno rivivrà.
Rit. Il Signore tornerà
in cieli nuovi e terre nuove.
Alleluia! Alleluia!
MEMORIA
DELLA CENA DI GESU’ (dalla Didachè)
T. Ti
ringraziamo, o Padre nostro, per la santa vite di David tuo
servo che ci hai fatto svelare da Gesù Cristo tuo servo.
A te sia gloria nei secoli amen.
Ti ringraziamo, o Padre nostro, per la vita e per la conoscenza
che ci hai fatto svelare da Gesù Cristo tuo servo.
A te sia gloria nei secoli. Amen
Come questo pane spezzato era sparso sui colli e raccolto è
diventato una cosa sola,
così si raccolga la tua chiesa dei confini della terra nel tuo
Regno: perché tua è la gloria e la potenza per mezzo di Gesù
Cristo nei secoli. Amen
Canto: Vocazione - SEGNO
Era un giorno come tanti altri e quel giorno lui passò
Era un uomo come tutti gli altri e passando mi chiamò
Come lo sapesse che il mio nome era proprio quello
come mai volesse proprio me nella sua vita non lo so
Era un giorno come tanti altri e quel giorno mi chiamò
Rit. Tu
Dio che conosci il nome mio
Fa’ che ascoltando la tua voce
io ricordi dove porta la mia strada
nella vita all’incontro con te
Era un’ alba triste e senza vita e qualcuno mi chiamò
Era un uomo come tanti altri, ma la voce quella no
Quante volte un uomo con il nome giusto mi ha chiamato
una volta sola l’ho sentito pronunciare con amor
Era un uomo come nessun altro e quel giorno mi chiamò
Padre
nostro
Preghiera di condivisione
Tu che sei il Dio di Abramo , di Sara, di Isacco, di Maria di
Magdala, di Gesù e di tutte le donne e gli uomini che ti
cercano, ascolta le nostre preghiere.
Canto: GRAZIE
Grazie, mio Signore per la gioia che ci dai
quando il sole sorride in cielo:
luce che il Tuo vento ai nostri cuori porterà
perché possano amare come Te.
Canteremo
grazie a Te, Signore,
per il vento e il sole che ci hai dato;
grazie per la forza del Tuo amore
che anche i nostri cuori inonderà:
Grazie,
mio Signore, per la pace che Gesù
Con il fuoco ha portato in noi:
pozzo di acqua viva sulla strada che con lui
faticando percorreremo.
Canteremo
grazie a Te, Signore,
per il fuoco e l’acqua che ci hai dato:
grazie per la spinta che ci danno
sulla strada della fede in Te.
Grazie,
mio Signore, per la grazia che ci dai
Di accettare la fede in noi:
forza che ai fratelli e alle sorelle stringerà
i nostri cuori e le nostre mani.
Canteremo grazie a Te, Signore,
per la vita bella che ci hai dato;
grazie per la luce e per l’amore
che ogni giorno e sempre ci darai.
Benedizione di
Romena
Possa la via crescere con te
possa
il vento essere alle tue spalle
possa il sole scaldare il tuo
viso
possa Dio tenerti nel palmo della Sua mano.
Prenditi
tempo per amare,
perché questo
è il privilegio che Dio ti dà.
Prenditi tempo per essere
amabile,
perché questo
è il cammino della felicità.
Prenditi tempo per
ridere,
perché il
sorriso è la musica dell’anima.
Prenditi tempo per amare
con tenerezza,
perché la
vita è troppo corta per essere egoisti.
Per le Comunità di Piossasco e Pinerolo Via Città di Gap:
Carla , Stefania, Franco e Fiorentina