mercoledì 13 aprile 2022

I 36 GIUSTI SULLE CUI SPALLE SI REGGE IL MONDO

Piero ORVIETO*

 

Ci sono delle notizie che ti lasciano sgomento, ma che ti fanno scoprire dei frammenti di umanità che non conoscevi e che ti fanno sperare in un mondo migliore.

Un mondo migliore che è sommerso, almeno per me, perché tendo a vedere galleggiare in superficie solo le sue componenti peggiori.

Mi riferisco alla morte in Congo dell'ambasciatore Attanasio e a quella di ieri del Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli.

Splendidi esempi, entrambi, di persone al servizio delle istituzioni che rappresentavano e dei diritti dei più deboli.

Le loro storie che sono emerse dopo la loro scomparsa mi hanno ricordato una leggenda ebraica secondo la quale il mondo si regge sulle spalle di 36 giusti la cui identità nessuno conosce.

Secondo il Talmud, infatti, ogni generazione conosce 36 uomini dalla cui condotta dipende il destino dell'umanità.

Solo grazie a loro, generazione dopo generazione, Dio risparmia al mondo la punizione per gli innumerevoli peccati commessi dagli uomini: la distruzione.

C'è in questa leggenda la presa d'atto realistica di un mondo pervaso dal male, ma c'è anche lo slancio utopico laddove si riconosce che il bene continua a lasciare una traccia salvifica.

In sostanza, la scoperta di questi due giusti mi ha confortato in un periodo buio della nostra storia quando ero arrivato a pensare che il mondo avesse perso la capacità di risollevarsi.

 * Amico del Museo Storico della Liberazione in Via Tasso a Roma

 

da Qualevita 196