sabato 9 aprile 2022

I MOVIMENTI PACIFISTI

I movimenti pacifisti negli anni passati

Alberto Corsani
L'eco delle valli valdesi 
30/3

C’è stata un’epoca in cui i movimenti pacifisti erano presenti in tutta Italia: i primi anni ’80, quelli degli ultimi tempi della “guerra fredda”, della corsa al riarmo e degli euromissili a Comiso. Su queste tematiche, ma anche sull’obiezione di coscienza al servizio militare, sull’obiezione fiscale alle spese militari, sugli appelli alla denuclearizzazione, sulle ricerche in ambito pedagogico per una educazione alla pace si incontravano al- lora impostazioni diverse: una militanza più strettamente “politica”, una grande tradizione cristiana che aveva fra i suoi riferimenti il movimento cattolico Pax Christi (ne fu presidente per l’Italia, negli anni ’90, il vescovo di Saluzzo Diego Bona), i «Beati i costruttori di pace», ma anche la Federazione giovanile evangelica (Fgei); e ancora: la Lega obiettori di coscienza e il Movimento nonviolento che si richiamava a Gandhi e al pensiero di Aldo Capitini.
Una sorta di ecumenismo militante portò a creare un coordinamento (nel 1983-84) fra gli obiettori in servizio civile della Caritas di Pinerolo e quelli inseriti nelle strutture valdesi (gli Ospedali e Agape, inizialmente, poi via via molti altri, comprese le istituzioni culturali). Una stagione in cui si viveva la disseminazione locale dell’impegno per la pace: un impegno forse maggiormente visibile in provincia.
Gli anni ’90 hanno cambiato tutto, in conseguenza di due fattori di durata media: l’affacciarsi della globalizzazione in economia (e poi al di là di essa) e soprattutto la guerra nella ex-Jugoslavia. Di colpo alla logica (perversa, ma a suo modo razionalmente interpretabile) dei “blocchi contrapposti” (Nato e Patto di Varsavia) si sovrappose il rancore etnico e identitario come motore e propulsore di conflitti di grande violenza. Saltarono molti schemi interpretativi, e queste situazioni continuano a moltiplicarsi, intrecciate anche con i fondamentalismi religiosi. Tutto è più complicato: servono approfondimento, studio, applicazione, elementi difficili da applicare in una cultura abituata a correre troppo.