martedì 31 maggio 2022

REPRESSIONE DEGLI STUDENTI...

 Repressione degli studenti: continua il pugno di ferro dello Stato, pronunciamento del Tribunale della Libertà di Torino


27.05.22 - Torino - Fabrizio Maffioletti
Pressenza

Una ricostruzione sulla vicenda giudiziaria che vede coinvolti gli studenti che hanno manifestato il 18 febbraio a Torino
Abbiamo sentito l’Avvocata Valentina Colletta, legale della maggior parte degli studenti colpiti dalle misure.
Per quanto riguarda Francesco, Emiliano e Jacopo, sono stati arrestati e portati in carcere il 12 maggio con provvedimento cautelare concesso dal GIP Pasquariello.
Gli interrogatori di garanzia avvengono il 13 maggio per coloro che sono agli arresti domiciliari e sottoposti ad obbligo di firma, Emiliano purtroppo è risultato positivo al tampone e per Francesco e Jacopo il medico del carcere non ha dato il nulla osta all’udienza perché sono stati in contatto con Emiliano. L’interrogatorio di garanzia col GIP è quindi stato rimandato. Dopo un paio di giorni Jacopo e Francesco risultano negativi.
L’interrogatorio di garanzia avviene il 20, solo per Francesco e Jacopo.
Emiliano risulta ancora positivo al Covid per cui non viene interrogato. Risulterà negativo al tampone effettuato domenica 22. L’interrogatorio verrà per lui fissato per lui il 25 maggio.
Il 24 maggio c’è stata l’udienza per il riesame. I ragazzi in quella sede si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, ciò è tecnicamente comprensibile: il riesame riguarda esclusivamente le misure cautelari, si sono quindi espressi i loro legali. Il Tribunale della Libertà ha dato comunicazione della decisione poche ore fa.
Per Francesco è stata confermata la detenzione al Lorusso, è il più giovane dei tre. Per Emiliano e Jacopo la detenzione è stata commutata in detenzione domiciliare con il braccialetto elettronico e divieto di comunicazioni e visite, sono quindi soggetti a tutte le restrizioni. Inoltre non ci sono braccialetti disponibili. Ma non solo: è stato disposto un provvedimento mai a nostra memoria applicato in tali circostanze: il trasferimento al domicilio verrà effettuato dalla Polizia Penitenziaria.
Per gli altri ragazzi c’è stato qualche lieve alleggerimento per qualcuno sottoposto ad obbligo di firma sulla frequenza delle firme. I domiciliari, tranne uno, riconfermato, sono stati tramutati in obbligo di firma.
Il GIP Pasquariello ha giustificato le misure cautelari prevedendo che le pene dei ragazzi supereranno i tre anni. Durante gli scontri la prognosi più grave che un agente ha avuto è di 10 giorni. Fatti dal punto di vista giudiziario oggettivamente di lieve natura.
Durante quello che è stato chiamato “Maxiprocesso Notav”, per i fatti del 2011, il massimo della pena comminata in secondo grado è stato di 2 anni e mezzo, sentenza nella quale sono state smontate importanti teorie del teorema accusatorio. In quell’occasione furono coinvolti nei fatti, e feriti, 200 agenti di Polizia.
Nel caso del 18 febbraio si tratta inoltre di ragazzi molto giovani, incensurati, per cui la condizionale non è 24 mesi ma 30, ovvero 2 anni e mezzo.


Repressione degli studenti: Fratoianni (SI) annuncia interrogazione parlamentare su misure cautelari applicate a Torino

27.05.22 - Torino - Fabrizio Maffioletti
Presssenza

Ieri nel pomeriggio una delegazione guidata dall’On. Fratoianni, Segretario nazionale di Sinistra Italiana, ha incontrato al Lorusso e Cotugno Emiliano, Jacopo e Francesco
Gli studenti, tutti incensurati, sono detenuti da oltre due settimane con provvedimento cautelare al carcere delle Vallette per le proteste del 18 febbraio contro il PCTO (alternanza scuola-lavoro) e per la morte di Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci.
All’uscita dalla visita sull’attuale condizione del CPR di Torino il Segretario di SI ha dichiarato di voler incontrare gli studenti durante la successiva visita al carcere torinese.
All’uscita dal Lorusso, dopo aver interloquito con i ragazzi, Fratoianni ha annunciato che presenterà un’interrogazione parlamentare alla Ministra della Giustizia Cartabia.

Oggi ero a Torino, in visita ufficiale al CPR, nonché al carcere Lorusso e Cutugno.
Qui ho incontrato i 3 giovani arrestati in via precauzionale per le manifestazioni contro l’alternanza scuola-lavoro di tre mesi fa.
Oltre a loro, quattro manifestanti sono agli arresti domiciliari e altri quattro hanno l’obbligo di firma presso la polizia giudiziaria.
Rispettiamo l’iter giudiziario, che stabilirà le responsabilità individuali.
Resta però il fatto che disporre di misure precautelari nei confronti di giovani incensurati, per di più a mesi di distanza dai fatti, è del tutto sproporzionato.
Un uso della carcerazione che mi pare lesivo dei diritti della persona, ai limiti dell’abuso. Un messaggio forte e chiaro, che arriva senza mezzi termini ai giovani manifestanti.
Per questo presenteremo un’interrogazione parlamentare alla Ministra della Giustizia Cartabia.