Mondo
Report 2022 sulla libertà di stampa
Alla base di un sistema democratico c'è il diritto di informare e di essere informati. Lo ha ribadito il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il 3 maggio in occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa istituita dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1993 a seguito della Raccomandazione adottata dalla Conferenza Generale dell'Unesco nel 1991. I dati della edizione 2022 dell'Indice mondiale della libertà di stampa, pubblicato ogni anno dal 2002 da Reporters Sans Frontières, non sono confortanti. Il 73% dei 180 Paesi monitorati non garantiscono pienamente la libertà di stampa. Si registra un aumento della disinformazione e del «caos informativo». «All'interno delle società democratiche» - si legge nel report 2022 – crescono le divisioni dovute alla diffusione «dei media d'opinione» e di «circuiti di disinformazione amplificati dal funzionamento dei social media». Lo spazio informativo online globalizzato e non regolamentato favorisce le fake news e la propaganda. Ai primi posti della 20a classifica mondiale si confermano Norvegia, Danimarca e Svezia. La Svizzera si pone al 14° posto, seguita da Germania (16° posto), Regno Unito (24° posto) e Francia (26° posto). Alla 42a posizione si trovano gli Stati Uniti, mentre l'Italia scende al 58° posto; nel 2021 si trovava al 41° posto. In una situazione considerata «molto grave» si trovano 28 Paesi. Nella «lista rossa» della classifica fanno parte dodici Paesi, tra cui la Bielorussia (153a) e la Russia (155a). Tra i paesi più repressivi per la stampa figurano anche la Cina (175a), la Birmania (176a), il Turkmenistan (177°), il Turkmenistan (177°), l'Iran (178°) e l'Eritrea (179a). All'ultimo posto per la libertà di stampa c'è la Corea del Nord.
Franca Cicoria – ROCCA 1/06