Franco,
ho letto il tuo pezzo “SE NE VANNO” sul blog odierno.
Sapessi come mi sento anch’io come te, su una barca che scricchiola.
Certo, ho meno anni di te, ma sono un po’ più malandato di te da un bel po’.
Ma devo dirti che più passa il tempo, più mi preparo mentalmente al gran passo, però aumenta in me la voglia di strappare qualche giorno in più perché, solo adesso, scopro che la vita è bella.
Proprio io che da sempre avevo il cruccio: “ma io non ho scelto di vivere!”.
Sapessi come stanno acquistando valore le minime cose: la vicinanza di Lidia, i fiori che vedo per la strada, il bimbo che mi saluta dalla carrozzina, certe forme di nuvole, le montagne, la luna, gli incontri con i figli e nipoti, e poi tante e tante persone che formano il bagaglio della mia socialità.
Ecco, di tutto questo, durante la dialisi, ringrazio la Mamma, e la ringrazio anche di aver fatto inventare la dialisi.
Con le parole del curato di campagna di Georges Bernanos: “Tutto è grazia!”.
Ciao, saluta Fiorentina.
Enzo di Moncalieri