lunedì 13 giugno 2022

UNA VITA SENZA DOLORE, SARA' UMANA?

 “In The Hedonistic Imperative, il transumanista David Pearce annuncia un futuro privo di dolore: "grossomodo nel giro nei prossimi 1000 anni, il substrato biologico della sofferenza verrà del tutto sradicato. Sia li dolore fisico, sia quello mentale sono destinati a sciogliersi nella storia evolutiva” Si dovranno superare anche le pene d'amore, le crudeltà demoralizzanti  tipiche dei modi tradizionali dell'amore. Lo scopo del transumanesimo è una felicità sublime e onnipervasiva. Il transumanesimo si lascia alle spalle anche l'ultimo uomo in quanto egli è, direbbe Pearce, ancora troppo umano. La noia lo tormenta livelli estremi. Il transumanista è dell'avviso che anche la noia possa essere sconfitta con mezzi biotecnici: a prescindere dall'attuale carenza di immaginazione umana, nel giro di poche generazioni l'esperienza della noia sarà neurofisiologicamente impossibile. Contro la noia gli stessi dei lottano invano, diceva Nietzsche; eppure non riuscì ad anticipare la biotecnologia”.

La vita priva di dolore è munita di costante felicità non sarà più una vita umana. La vita che perseguita e scaccia la propria negatività elimina sé stessa. La morte e il dolore sono fatti l'una per l'altra. Nel dolore, la morte viene anticipata. Chi vuole sconfiggere ogni dolore dovrà anche abolire la morte. Ma una vita senza morte nè dolore non è umana bensì non morta”.


Byung-Chul Han, La società senza dolore,

 Einaudi, pag72