"Oggi ci allontaniamo sempre di più da questa scena primordiale di guarigione del dare la mano. L'esperienza della cura che guarisce, la sensazione di essere toccati e interpellati, è sempre più rara.
Viviamo in una società in cui aumentano solitudine e isolamento, peraltro accentuati dal narcisismo e dall'egoismo. Anche la crescente concorrenza, il calo della solidarietà e dell'empatia isolano le persone.
Per il dolore, la solitudine e la mancata esperienza della vicinanza fungono da amplificatori. Forse i dolori cronici, come quelle ferite da taglio autoinflitte, sono il corpo che grida in cerca di attenzioni e di vicinanza, in cerca d'amore. Ci manca in tutta evidenza la mano guaritrice dell'Altro.
Nessun analgesico può sostituire quella scena, quell'atto primordiale della guarigione".
Byung-Chul Han, La società senza dolore, Ed. Einaudi, pag,36