Materassini e processioni
DI MICHELE SERRA
La Repubblica 28/7
Un
giovane sacerdote, in Calabria con alcuni ragazzi per un campo di
lavoro, ha celebrato la Messa in mare, usando un materassino come altare
improvvisato.
La Curia non ha gradito, e fin qui niente di strano né di
nuovo: i custodi dell’ortodossia custodiscono l’ortodossia. Affari
interni della Chiesa. Ma
la cosa davvero incredibile è che la Procura di Crotone abbia disposto
indagini per “oltraggio a una confessione religiosa”.
A parte che non si
capisce perché l’autorità civile si senta in obbligo di ficcare il naso
in faccende di stretta procedura liturgica, forse non si rendono conto,
alla Procura di Crotone, che dalle loro parti le processioni religiose
spesso rendono omaggio al capobastone locale, con il Cristo e la Vergine
trascinati sotto le finestre dei boss, e i don Abbondio del posto che
benedicono la scena; dove patrono e padrino sono apparentati
dall’etimologia e cementano la secolare devozione al Capo che tutto può e
tutto decide, anche la vita e la morte; dove i rituali mafiosi grondano
di riferimenti a santuari, santi, santini e Madonne.
Beh, a proposito
di “oltraggio a una confessione religiosa”, quanti fascicoli sono
aperti, a Crotone e dintorni, su questa odiosa torsione della devozione
popolare, questa sì di evidente interesse pubblico?
La
magistratura italiana non attraversa un momento sereno, lo sappiamo. La
sua popolarità, esageratamente alta ai tempi di Mani Pulite, minaccia
di diventare esageratamente bassa ai tempi di Palamara. Speriamo
ci sia un giudice, a Roma, che telefona a Crotone per domandare: ma
benedetti ragazzi, come vi è potuta venire in mente una roba del genere?