Succede nelle Marche due giorni fa.
Alika Ogorchukwu, nigeriano di 39 anni, una moglie e un bimbo di 8 anni, è sato picchiato a morte da un italiano tra gli sguardi immobili lungo il corso Umberto I, la via dello shopping di Civitanova Marche.
Ohè, ma qui ci stiamo abituando , come se fossimo negli Stati Uniti, dove si uccide anche più volte al giorno e ormai fa parte dello squallida cultura nordamericana. L'assassino in carcere e chissà se giustizia sarà fatta.
Ma resta da riflettere, oltre allo straziante dolore di questa famiglia, sul fatto che i passanti hanno filmato tutto, ma nessuno ha trovato il coraggio di intervenire. L'assassino aveva un bastone ( la stampella dell'aggredito) non un fucile. Era possibilissimo fermarlo, se alcune persone si fossero decise ad un intervento coordinato.
Stiamo troppo in video; ci stiamo abituando a diventare spettatori anche quando sarebbe possibile intervenire.
Franco Barbero