martedì 9 agosto 2022

IMPEGNO TOTALE PER UN FUTURO SENZA ARMI NUCLEARI

 Vienna

Per un futuro senza armi nucleari

«Non ci fermeremo finché l'ultimo Stato non avrà aderito al Trattato, l'ultima testata non sarà stata smantellata e distrutta e le armi nucleari non saranno state totalmente eliminate dalla Terra», sono le parole di chiusura della «Dichiarazione di Vienna» approvata durante la Conferenza sul Trattato per l'abolizione delle armi nucleari (Tpnw), che si è svolta a Vienna dal 21 al 23 giugno per iniziativa dell'International Campaign for the Abolition of Nuclear weapons (premio Nobel per la Pace 2017), assieme all'International Physicians for the Prevention of Nuclear War (premio Nobel per la Pace 1985). 

Il Tpnw è già stato ratificato da 62 Paesi di ogni parte del mondo ed è in vigore dal 22 gennaio 2021

L'Italia, che non lo ha ratificato, è stata l'unica dei quattro paesi dell'Unione Europea che ospita testate nucleari Nato sul proprio territorio a non partecipare alla prima Conferenza degli Stati Parti del Trattato, neanche come Paese Osservatore, al contrario di Germania e Olanda.

Tra il 18 e il 23 giugno a Vienna ha avuto luogo anche la Nuclear Ban Week», una settimana di eventi e mobilitazioni per la messa al bando delle armi nucleari nel mondo. 

Vi hanno partecipato rappresentanti di governi, organizzazioni internazionali, società civile, giovani e i sopravvissuti al bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki. 

Erano presenti a rappresentare l’Italia Senzatomica e Rete Italiana Pace e Disarmo, membri della Campagna Internazionale Contro le Armi Nucleari (Ican, Nobel per la Pace 2017), promotori della campagna «Italia, ripensaci», che dal 2016 chiede al governo italiano di instradare il Paese verso l’adesione al Trattato di proibizione delle armi nucleari (Tpnw), in adesione alla volontà popolare e come richiesto anche da una Risoluzione adottata dalla Camera dei Deputati.

Franca Cicoria, Rocca 1 agosto