Israele attacca Gaza: dieci morti ucciso un leader della Jihad islamica
di Rossella Tercatin
GERUSALEMME
— Una nuova operazione militare a Gaza con lo scopo dichiarato di
prevenire attacchi contro il proprio territorio. Israele lancia “Sorgere
dell’alba” contro obiettivi della Jihad Islamica Palestinese, movimento
islamista considerato organizzazione terroristica tra gli altri da
Israele, Stati Uniti e Unione Europea, che ha la sua principale base
operativa nella Striscia.
Una campagna «mirata», ha precisato l’esercito israeliano, che «non c’entra con Hamas». L’obiettivo è la Jihad, ritenuta responsabile dell’ondata di attentati che negli scorsi mesi ha fatto 19 morti in Israele.
Una campagna «mirata», ha precisato l’esercito israeliano, che «non c’entra con Hamas». L’obiettivo è la Jihad, ritenuta responsabile dell’ondata di attentati che negli scorsi mesi ha fatto 19 morti in Israele.
E che il governo israeliano sa essere
sostenuta e finanziata dall’Iran: ieri il suo leader politico, Ziad al
Nakhalah, ha risposto ai raid israeliani mentre era in visita a Teheran,
dove ha incontrato il presidente iraniano Ebrahim Raisi: «Ci sarà una
guerra senza resa », ha promesso.
I caccia israeliani si sono alzati in
volo ieri pomeriggio, l’aviazione ha colpito diverse postazioni e un
bersaglio importante, il comandante militare della Jihad a Gaza Tayseer
Jabari.
Le vittime sono almeno 10 secondo il ministero della Sanità
della Striscia, inclusa una bambina di 5 anni. In risposta, la Jihad ha
lanciato circa 100 razzi sul sud e verso il centro di Israele,
intercettati dal sistema di difesa Iron Dome.
«L’operazione è volta a rimuovere una minaccia concreta contro i cittadini dello Stato di Israele e della zona confinante con Gaza e a colpire i terroristi e i loro mandanti», ha dichiarato il premier Yair Lapid. «Il governo israeliano non permetterà alle organizzazioni terroristiche di dettare l’agenda e di minacciarci. Chiunque voglia farci del male sappia che lo raggiungeremo».
La mossa israeliana arriva dopo giorni di tensione. Lunedì notte, l’esercito israeliano aveva arrestato Bassem Saadi, leader della in Cisgiordania e il gruppo aveva giurato vendetta, annunciando l’innalzamento del livello di preparazione per attaccare.
Da allora, anche Gerusalemme aveva messo la popolazione del sud del Paese, nelle zone adiacenti Gaza, in stato di allerta, chiudendo le strade, mentre Lapid ha tenuto ripetute riunioni sulla sicurezza per valutare la situazione. Ieri il ministro della difesa Benny Gantz ha autorizzato il rientro di 25 mila riservisti.
Secondo l’esercito israeliano, Jabari, comandante della zona settentrionale della Striscia, era responsabile di diversi attacchi contro soldati e civili e durante il conflitto della primavera 2021 aveva diretto il lancio di decine di razzi contro Israele.
Oltre a lui, l’esercito conferma l’uccisione di almeno dieci operativi della Jihad che avevano pianificato di compiere attacchi con missili anti- carro e cecchini. lsraele ha messo in chiaro come “Sorgere dell’Alba” sia diretta contro la Jihad Islamica Palestinese e non Hamas, che governa l’enclave. Nessun obiettivo legato ad Hamas è stato colpito.
«L’operazione è volta a rimuovere una minaccia concreta contro i cittadini dello Stato di Israele e della zona confinante con Gaza e a colpire i terroristi e i loro mandanti», ha dichiarato il premier Yair Lapid. «Il governo israeliano non permetterà alle organizzazioni terroristiche di dettare l’agenda e di minacciarci. Chiunque voglia farci del male sappia che lo raggiungeremo».
La mossa israeliana arriva dopo giorni di tensione. Lunedì notte, l’esercito israeliano aveva arrestato Bassem Saadi, leader della in Cisgiordania e il gruppo aveva giurato vendetta, annunciando l’innalzamento del livello di preparazione per attaccare.
Da allora, anche Gerusalemme aveva messo la popolazione del sud del Paese, nelle zone adiacenti Gaza, in stato di allerta, chiudendo le strade, mentre Lapid ha tenuto ripetute riunioni sulla sicurezza per valutare la situazione. Ieri il ministro della difesa Benny Gantz ha autorizzato il rientro di 25 mila riservisti.
Secondo l’esercito israeliano, Jabari, comandante della zona settentrionale della Striscia, era responsabile di diversi attacchi contro soldati e civili e durante il conflitto della primavera 2021 aveva diretto il lancio di decine di razzi contro Israele.
Oltre a lui, l’esercito conferma l’uccisione di almeno dieci operativi della Jihad che avevano pianificato di compiere attacchi con missili anti- carro e cecchini. lsraele ha messo in chiaro come “Sorgere dell’Alba” sia diretta contro la Jihad Islamica Palestinese e non Hamas, che governa l’enclave. Nessun obiettivo legato ad Hamas è stato colpito.
Tuttavia il suo portavoce Fawzi Barhoum ha espresso l’unità di
intenti tra i gruppi. «L’occupazione israeliana ha lanciato una nuova
violenta escalation contro la Striscia di Gaza e ha commesso un nuovo
crimi ne contro il popolo palestinese. Le fazioni di resistenza
palestinesi sono unite in questa battaglia e non rimarranno in silenzio.
La resistenza palestinese difenderà i palestinesi nella Striscia di
Gaza con tutti i mezzi possibili».
Nell’ultimo anno, la regione ha conosciuto altri momenti di tensioni elevate.
Nell’ultimo anno, la regione ha conosciuto altri momenti di tensioni elevate.
Tra marzo e maggio una
serie di attentati terroristici ha ucciso 19 israeliani, in maggioranza
civili, e diverse decine di palestinesi hanno perso la vita nel corso
delle operazioni antiterrorismo israeliane, molte nell’area di Jenin.
L’operazione israeliana arriva in un momento politico delicato, con un
governo ad interim in attesa delle elezioni generali previste per il
primo novembre. Gerusalemme ha schierato batterie aggiuntive di Iron
Dome, le sue difese anti-missile, e ha dichiarato lo stato di emergenza
fino a 80 chilometri da Gaza. Nella primavera 2021, le tensioni tra
israeliani e palestinesi sfociarono in undici giorni di conflitto aperto
tra Israele e Gaza, con centinaia di razzi e incursioni aeree.
Secondo l’analista del Jerusalem Center for Strategic Studies Jacob Amidror, già consigliere della Sicurezza Nazionale israeliano, Israele stavolta ha deciso di agire senza aspettare, come in passato, il lancio di razzi o altri episodi di violenza da parte della Jihad perché spinta da specifiche informazioni di intelligence che indicavano una minaccia imminente. «A questo punto sarà necessario aspettare di vedere quale sarà la reazione della Jihad» ha spiegato durante un briefing per la stampa.
Secondo l’analista del Jerusalem Center for Strategic Studies Jacob Amidror, già consigliere della Sicurezza Nazionale israeliano, Israele stavolta ha deciso di agire senza aspettare, come in passato, il lancio di razzi o altri episodi di violenza da parte della Jihad perché spinta da specifiche informazioni di intelligence che indicavano una minaccia imminente. «A questo punto sarà necessario aspettare di vedere quale sarà la reazione della Jihad» ha spiegato durante un briefing per la stampa.