venerdì 19 agosto 2022

UN NUOVO ATTACCO ISRAELIANO NELLA STRISCIA DI GAZA ...

 Israele attacca Gaza: dieci morti ucciso un leader della Jihad islamica

di Rossella Tercatin

GERUSALEMME — Una nuova operazione militare a Gaza con lo scopo dichiarato di prevenire attacchi contro il proprio territorio. Israele lancia “Sorgere dell’alba” contro obiettivi della Jihad Islamica Palestinese, movimento islamista considerato organizzazione terroristica tra gli altri da Israele, Stati Uniti e Unione Europea, che ha la sua principale base operativa nella Striscia.
Una campagna «mirata», ha precisato l’esercito israeliano, che «non c’entra con Hamas». L’obiettivo è la Jihad, ritenuta responsabile dell’ondata di attentati che negli scorsi mesi ha fatto 19 morti in Israele. 
E che il governo israeliano sa essere sostenuta e finanziata dall’Iran: ieri il suo leader politico, Ziad al Nakhalah, ha risposto ai raid israeliani mentre era in visita a Teheran, dove ha incontrato il presidente iraniano Ebrahim Raisi: «Ci sarà una guerra senza resa », ha promesso. 
I caccia israeliani si sono alzati in volo ieri pomeriggio, l’aviazione ha colpito diverse postazioni e un bersaglio importante, il comandante militare della Jihad a Gaza Tayseer Jabari. 
Le vittime sono almeno 10 secondo il ministero della Sanità della Striscia, inclusa una bambina di 5 anni. In risposta, la Jihad ha lanciato circa 100 razzi sul sud e verso il centro di Israele, intercettati dal sistema di difesa Iron Dome.
«L’operazione è volta a rimuovere una minaccia concreta contro i cittadini dello Stato di Israele e della zona confinante con Gaza e a colpire i terroristi e i loro mandanti», ha dichiarato il premier Yair Lapid. «Il governo israeliano non permetterà alle organizzazioni terroristiche di dettare l’agenda e di minacciarci. Chiunque voglia farci del male sappia che lo raggiungeremo».
La mossa israeliana arriva dopo giorni di tensione. Lunedì notte, l’esercito israeliano aveva arrestato Bassem Saadi, leader della in Cisgiordania e il gruppo aveva giurato vendetta, annunciando l’innalzamento del livello di preparazione per attaccare.
Da allora, anche Gerusalemme aveva messo la popolazione del sud del Paese, nelle zone adiacenti Gaza, in stato di allerta, chiudendo le strade, mentre Lapid ha tenuto ripetute riunioni sulla sicurezza per valutare la situazione. Ieri il ministro della difesa Benny Gantz ha autorizzato il rientro di 25 mila riservisti.
Secondo l’esercito israeliano, Jabari, comandante della zona settentrionale della Striscia, era responsabile di diversi attacchi contro soldati e civili e durante il conflitto della primavera 2021 aveva diretto il lancio di decine di razzi contro Israele.
Oltre a lui, l’esercito conferma l’uccisione di almeno dieci operativi della Jihad che avevano pianificato di compiere attacchi con missili anti- carro e cecchini. lsraele ha messo in chiaro come “Sorgere dell’Alba” sia diretta contro la Jihad Islamica Palestinese e non Hamas, che governa l’enclave. Nessun obiettivo legato ad Hamas è stato colpito. 
Tuttavia il suo portavoce Fawzi Barhoum ha espresso l’unità di intenti tra i gruppi. «L’occupazione israeliana ha lanciato una nuova violenta escalation contro la Striscia di Gaza e ha commesso un nuovo crimi ne contro il popolo palestinese. Le fazioni di resistenza palestinesi sono unite in questa battaglia e non rimarranno in silenzio. La resistenza palestinese difenderà i palestinesi nella Striscia di Gaza con tutti i mezzi possibili».
Nell’ultimo anno, la regione ha conosciuto altri momenti di tensioni elevate. 
Tra marzo e maggio una serie di attentati terroristici ha ucciso 19 israeliani, in maggioranza civili, e diverse decine di palestinesi hanno perso la vita nel corso delle operazioni antiterrorismo israeliane, molte nell’area di Jenin. L’operazione israeliana arriva in un momento politico delicato, con un governo ad interim in attesa delle elezioni generali previste per il primo novembre. Gerusalemme ha schierato batterie aggiuntive di Iron Dome, le sue difese anti-missile, e ha dichiarato lo stato di emergenza fino a 80 chilometri da Gaza. Nella primavera 2021, le tensioni tra israeliani e palestinesi sfociarono in undici giorni di conflitto aperto tra Israele e Gaza, con centinaia di razzi e incursioni aeree.
Secondo l’analista del Jerusalem Center for Strategic Studies Jacob Amidror, già consigliere della Sicurezza Nazionale israeliano, Israele stavolta ha deciso di agire senza aspettare, come in passato, il lancio di razzi o altri episodi di violenza da parte della Jihad perché spinta da specifiche informazioni di intelligence che indicavano una minaccia imminente. «A questo punto sarà necessario aspettare di vedere quale sarà la reazione della Jihad» ha spiegato durante un briefing per la stampa.