sabato 8 ottobre 2022

CELEBRAZIONE EUCARISTICA COMUNITARIA DI DOMENICA 9 OTTOBRE 2022

 GENTE DI STRADA

P. Saluto all'assemblea

G. Fratelli e sorelle, una sosta lungo il nostro cammino : attingiamo alla sorgente! Mettiamoci davanti Dio così come siamo: con le nostre paure e le nostre responsabilità. Davanti a Lui abbiamo comunque una certezza: Dio ci ama sempre e non cessa di spingerci verso una vita più felice e conviviale.

Pausa di silenzio

Lettore: O Signore, guardiamo ancora a Te;

    Grazie, o Signore,

    della forza che regali a donne e uomini fragili come noi.

    Tu...vicinissimo nell'infinita lontananza

    e presentissimo nella apparente assenza !

    Grazie per l'acqua viva della Tua Parola.

Lettrice: Sempre di più ci spingi verso la libertà, quella vera , fatta di condivisione.

    Fa' che non siamo ingordi neppure di felicità, ma accettiamo di condividerla , come si fa con il pane.

    Che fortuna , o Dio riconoscere la nostra fragilità, Tu ci assicuri il Tuo amore.

    Come possiamo dimenticarTi?

LETTURE BIBLICHE

Salmo 130

Signore, non si inorgoglisce il mio cuore

e non si leva con superbia il mio sguardo;
non vado in cerca di cose grandi,
superiori alle mie forze.
2 
Io sono tranquillo e sereno
come bimbo svezzato in braccio a sua madre,
come un bimbo svezzato è l'anima mia.
3 Speri Israele nel Signore,
ora e sempre.

Dal Vangelo di Luca 24, 13-27

I discepoli di Emmaus

Luca 24:13-27

13 Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, 14 e conversavano di tutto quello che era accaduto. 15 Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. 16 Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. 17 Ed egli disse loro: «Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?». Si fermarono, col volto triste; 18 uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: «Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?». 19 Domandò: «Che cosa?». Gli risposero: «Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; 20 come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l'hanno crocifisso. 21 Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. 22 Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro 23 e non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. 24 Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevan detto le donne, ma lui non l'hanno vis.to».
25 Ed egli disse loro: «Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! 26 Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». 27 E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.....

Predicazione di Walter

Cercare la"Gioia" nell'espressione religiosa.

 Certo questo è un concetto non immediatamente disponibile.
Addirittura quando l'accesso religioso diventa consolatorio, o fonte di sostegno, 
la fede può apparire spesso disgiunta dalla gioia.

Se però vogliamo trovare nella nostra espressione di fede un valore integrale
 per la nostra esistenza , occorre cercare un legame tra fede professata e ricerca 
della gioia.
 
I cristiani dovrebbero avere costante un invito alla gioia:
 essendo il testimone della stessa fede:Gesù il"Risorto".
Onestamente dobbiamo però ammettere che non sempre è facile aver presente 
questa derivazione.
Particolarmente ,poi nei momenti storici o personali,complicati, diventa difficile 
ricordarci di esser gioiosi.
Potremmo dire, allora,che compito delle Chiese,dovrebbe essere quello di ricordare
che l'esser fedeli del Cristo,comporta la ricerca della gioia.
Spesso i testi biblici rinviano a questo concetto, a questa speranza, 
a questa prospettiva.
Anche nei momenti di massimo scoramento :
 pensiamo ai discepoli di Emmaus e al loro ritrovare la forza di riprendere il cammino.
Forse,il concetto di gioia meglio si comprende pensando alla fede:

non si può avere fede ed esser tristi, esser angustiati, o scettici...

Ricordo un canto della mia gioventù:

Ti esalterò Signore"...perché mi hai risollevato...ecco questa è un espressione che mai
 dovrebbe essere disgiunta da un'autentica professione di fede incarnata 
nell'esistenza di ognuno.

Se riuscissimo ad orientare la nostra esistenza in questa direzione, credo che 
diventerebbe più facile attraversare e superare i momenti bui che la storia 
personale e sociale presenta.
 
Esser gioiosi significa esser determinati nel presentare istanze che la"storia” attuale
 vorrebbe sconfitte.
Pensiamo alla salvaguardia e tutela ambientale, oppure a tutti quei "Diritti" 
non riconosciuti finora e..  che l'avvento delle"destre" al potere non potrà che differire...
Si apre,allora, una stagione di  lotte e rivendicazioni che dovranno esser determinate, 
ma gioiose.
Questa dovrebbe essere una caratteristica specifica che accompagna l'esistenza 
dei cristiani, dei discepoli del Maestro di Nazareth che ha proseguito la testimonianza 
resa dai profeti precedenti; in nessuna delle testimonianze evangeliche
 il Cristo appare sconsolato,rassegnato privo di iniziativa:mentre noi,i suoi discepoli 
attuali,spesso siamo ripiegati a contemplare le nostre debolezze.
A questo riguardo mi pare utile ripensare all'episodio dei discepoli di Emmaus, 
come già accennato:proprio nel momento di delusione,di sconforto,occorre saper 
vedere le tracce di una speranza rinnovata.
Nel mondo, accanto a innegabili segni disgregatori, non mancano mai i segni che
 stimolano a proseguire la ricerca,a dare attualità a quel processo di resurrezione
 testimoniato dal nazareno.
Questo è lo stimolo sempre aperto per i cristiani;
certo,è aperto,ma va ricercato,va attualizzato;
ben altro dalle ricorrenze pasquali che ogni anno si rinnovano al pari 
della stagione primaverile.

Ricerca comunitaria e liberi interventi

Preghiamo a cosi alterni

1. Signore, Dio di questa umanità e di tutto il mondo, 
vogliamo riconoscere la Tua presenza 
 amorosa e la Tua opera anche quando esse non sono 
evidenti ai nostri occhi:Tu se sovente il Dio che si nasconde e sembra 
assente.

2.Resta con noi , o Dio di Gesù, nei nostri giorni 
feriali quando vince la monotonia e prevale la 
stanchezza:quando la luce dell'evangelo non illumina 
più la strada, quando il fascino delle cose ci prende e ci domina.

1. Resta con noi, o Dio, nelle varie stagioni 
della vita: quando nuove esperienze ci inebriano e ci appassionano,  
ma anche quando sentiamo che la fatica 
dell'incertezza ci spegne il sorriso e il cuore si chiude anziché aprirsi.

Tutt*: O Dio, Ricordaci, quando lo dimentichiamo , 
che Tu sei capace di risvegliarci ogni giorno.
Ricordaci che la Tua parola cammina per le vie
 del mondo anche quando percorre sentieri a noi sconosciuti.

G. E ora con fratelli e sorelle, davanti a Te o Dio, vogliamo fare  memoria 
della cena di Gesù tuo figlio, 
Mentre stavano mangiando , Gesù prese il pane , fece la preghiera 
di benedizione, spezzo il pane e lo diede ai suo discepoli dicendo: 
“Prendete e mangiate... Questo pane condiviso sia per voi il segno 
della mia vita. Quando farete questo  lo farete in memoria di me e di ciò 
che ho fatto e detto”. Lo stesso fece con il calice del vino: 
“Questo calice sia per voi  il segno  di un'alleanza che Dio 
continuamente rinnova con l'umanità e con tutto il creato”.

Comunione

Musica  

Preghiere spontanee e Padre nostro

Benedizione finale
Che Dio passi davanti a noi per guidarci
cammini al nostro fianco per essere il nostro amico, 
sia sopra di noi per proteggerci, 
rimanga dietro di noi per dirigerci, 
sia sotto di noi per portarci,
 dimori in nboi per amarci

COMUNITA' CRISTIANA DI BASE, VIA CITTA' DI GAP,13 - Walter Primo