domenica 30 ottobre 2022

LA PAROLA: TESTIMONE

 TESTIMONE

W. Goldkorn 
L'Espresso 23/10

Testimone è colui o colei che ha assistito a un evento e lo racconta e ricostruisce, in genere davanti a un tribunale o a uno storico oppure a un cronista: parla dei fatti non dei valori.
Tuttavia, negli ultimi decenni è emerso un altro uso di questa parola.
Testimone è sinonimo del reduce dei Lager: una vittima che è riuscita a sopravvivere e ora narra che l'inenarrabile affinché noi i-le generazioni nate dopo la catastrofe - potessimo provare a immaginare l'inimmaginabile.
La Shoah-o meglio l'appello "mai più Auschwitz"-è diventato una specie di canone della democrazia occidentale e di difesa della dignità umana. Il testimone è prezioso perché è una persona che ha avuto a che fare con il male radicale, da subito.E in genere ne parla dopo anni e anni di reticenza, dovuta al fatto che è difficile e imbarazzante raccontare l'essere stati vittima e perché come aveva scritto Primo Levi, esiste una vergogna dei reduci, non tanto perché sono morti gli altri-i sommersi-ma perché assistere all'inenarrabile lascia un segno che lacera l'anima.
Ecco, la Testimonianza, nonostante l'eroismo di chi raccontava e racconta-è rimasta incompiuta.
Da alcuni anni, una signora che di anni ne ha 92 ed è senatrice a vita della Repubblica italiana, parliamo di Liliana Segre, sta cambiando-nel senso della maggiore compiutezza-il ruolo del testimone.
Sarà la saggezza, sarà lo spirito del tempo, Liliana Segre, e lo ha dimostrato ancora una volta nel suo discorso dell'apertura della nuova legislatura, ha saputo trasformare la Testimonianza, da un racconto, per quanto importante, in un messaggio di etica universale.
Nelle sue parole, pregne, nonostante tutto, dell'amore per la vita c'è urgenza di capacità di giudizio e quindi l'urgenza del bene.Quando parla interpella la coscienza non di tutti ma di ognuno e ognuna di noi, perché parla dei diritti che sono universali o non solo.