Luigi Mazza
Internazionale 7/10
Il candidato di sinistra ha vinto il primo turno delle elezioni presidenziali brasiliane, ma con poco vantaggio su Jair Bolsonaro.
Che
ha mostrato di avere il sostegno di quasi metà del paese
Alle otto di sera del 2 ottobre, quando il candidato di sinistra Luiz Inácio Lula da Silva ha superato l’avversario di estrema destra Jair Bolsonaro nello spoglio dei voti, nella torre della tv a Brasília si sono alzate delle grida di gioia e sono state accese le luci rosse.
Alle otto di sera del 2 ottobre, quando il candidato di sinistra Luiz Inácio Lula da Silva ha superato l’avversario di estrema destra Jair Bolsonaro nello spoglio dei voti, nella torre della tv a Brasília si sono alzate delle grida di gioia e sono state accese le luci rosse.
Circa quattrocento
sostenitori dell’ex presidente del Partito dei lavoratori (Pt) seguivano
lo spoglio dei voti delle elezioni brasiliane. Ma l’allegria è durata
poco. Due ore dopo Lula aveva il 48,2 per cento delle preferenze contro
il 43,3 di Bolsonaro, che cerca un secondo mandato. È la differenza più
piccola al primo turno in un’elezione presidenziale dal ritorno della
democrazia nel 1985.
È stata una sorpresa, visto che molti sondaggi
avevano previsto una vittoria di Lula addirittura al primo turno. Il
candidato del Pt ha avuto sei milioni di voti in più rispetto a
Bolsonaro. Il numero di schede bianche o nulle è diminuito rispetto al
2018, ma l’astensione è rimasta alta: il 20,9 per cento (il voto in
Brasile è obbligatorio).
Il candidato in vantaggio al primo turno ha
sempre vinto al ballottaggio. E non c’è mai stato un presidente che ha
corso per la rielezione partendo da una posizione di svantaggio come
quella in cui si trova Bolsonaro...
Nella
prospettiva ottimistica che Bolsonaro perda le elezioni e accetti la
sconfitta, penso che avremo un leader di opposizione completamente
diverso rispetto al passato" afferma il politologo brasiliano Jairo
Nicolau. "Immagino che Bolsonaro girerà per il paese gridando le
manifestazioni in motocicletta, criticando ferocemente il governo.
Un
terzo dell'elettorato lo sostiene sarà difficile che perda questo
appoggio in tempi brevi... E' lo scenario più plausibile, ma potrei
sbagliarmi..."