"A fondamento della violenza maschilista contro le donne si ritrova sempre una medesima aspirazione: strappare, straziare, ferire, rigettare, sopprimere la loro libertà. La giustificazione ideologica di questa tremenda intenzione ha come punto perno la rivendicazione di una superiorità ontologica e morale del maschio sulla femmina che troverebbe una sua codificazione ideologica in una lettura dogmatica distorta del testo biblico.
Nella storia secolare dell'occidente questa superiorità ontologica e morale del maschio è stata veicolata da diversi dispositivi repressivi....Innanzi tutto quello dell'esclusione della donna dalla vita della città: senza parola, senza lingua, senza nome, senza diritti...
....Il paradosso che si è storicamente determinato consiste nel fatto che tanto più l'uomo si cimenta in questa impresa di assoggettamento sadico della libertà della donna, tanto più è costretto a verificare il destino fallimentare di questo progetto, ovvero a riconoscere il carattere indomabile della libertà della donna. E' quello che sta accadendo oggi nelle strade dell'Iran..."
Massimo Recalcati , Repubblica 25 /11