venerdì 11 novembre 2022

SENZA REDDITO DI CITTADINANZA.....

 Senza Reddito di cittadinanza, 15 milioni di italiani in difficoltà

31 OTTOBRE 2022
La Repubblica 

Togliere un sostegno alla povertà significa precipitare il Paese in una gravissima crisi sociale. Abbandonare 5,6 milioni di poveri assoluti, molti dei quali già oggi sono scoperti. L'allarme è alto. Viene dal mondo delle associazioni, dalla Chiesa italiana, ma anche dalle statistiche. "Senza il Reddito di cittadinanza in pandemia avremo avuto un milione di poveri in più", certifica Istat. 
La povertà in Italia dilaga: mai così alta, si eredita in sei casi su dieci, sempre più difficile uscirne, la catena non si spezza. Ce lo racconta la Caritas nel suo Rapporto "L'anello debole". L'alta inflazione rischia di peggiorare le cose. Per uscirne non basta potenziare le politiche attive del lavoro. Ma si può cominciare da lì.
Il Reddito di cittadinanza è stato un ombrello indispensabile durante la pandemia. Senza questo sostegno, secondo Istat, "avremmo avuto un milione di poveri in più". I poveri assoluti in Italia, quelli che non riescono a far fronte alle spese essenziali, erano nel 2021 ancora al record storico di 5,6 milioni, di cui 1,4 milioni di minori. Aggiungendo anche i poveri "relativi", a rischio di precipitare in indigenza, si arriva a 15 milioni di italiani in difficoltà. L'altissima inflazione che l'Italia sta vivendo in questo 2022 si abbatte soprattutto su di loro. Il prossimo anno potremmo avere ancora più poveri assoluti, secondo alcuni calcoli, anche un milione in più. Le sedi Caritas registrano sempre più famiglie in seria difficoltà con le bollette: o si mangia o si paga il gas.
Il Reddito di cittadinanza è l'unico strumento di sostegno e contrasto alla povertà. In 42 mesi, da aprile 2019 a settembre 2022, sono stati spesi 26 miliardi e più di 30 miliardi fino al 2029. Eppure, secondo la Caritas, non arriva a tutti quelli che ne avrebbero più bisogno. 
La critica è circostanziata e supportata anche dai risultati dell'indagine affidata dall'ex ministro del Lavoro Andrea Orlando alla commissione guidata dalla sociologa Chiara Saraceno. Secondo la Caritas, il Reddito è arrivato sinora "a 4,7 milioni di persone, ma raggiunge poco meno della metà dei poveri assoluti e solo il 22% di quanti si rivolgono ai centri d'ascolto". E questo perché spesso il Reddito finisce a persone povere, ma non indigenti. La Caritas propone di rivedere i requisiti per arrivare prima a tutti gli indigenti.
Diverse le critiche al Reddito di cittadinanza avanzate sia dall'Alleanza contro la povertà che dalla commissione Saraceno. Tra queste anche la non completa efficacia nei confronti della povertà estrema. Per una serie di criteri di legge sbagliati. 
Il criterio dei 10 anni di residenza in Italia esclude molti stranieri, spesso i più bisognosi. Gli importi del Reddito sono unici in tutto il Paese, ma le soglie di povertà usate da Istat per stimare il numero dei poveri sono maggiori al Nord, per un maggiore livello medio dei prezzi. Le famiglie numerose sono penalizzate da un assegno troppo alto per il single (780 euro al mese) e troppo basso, in proporzione, per chi ha molti figli. 
I servizi sociali dei Comuni non funzionano a sufficienza. Troppa burocrazia lascia i poveri soli.
Il nodo dei centri per l'impiego e le "offerte congrue"
Il Reddito di cittadinanza è uno strumento ibrido, di contrasto alla povertà ma anche di riavvio al lavoro. Una natura duplice che non si è mai davvero amalgamata, sin dall'avvio del sussidio nell'aprile 2019. Molti soldi sono stati stanziati per rafforzare la rete dei centri per l'impiego: un miliardo dalla legge istitutiva del Reddito e ora altre risorse dal Pnrr. Eppure, complice anche la pandemia nel biennio 2020-2021, i centri hanno fatto fatica a fare i concorsi e assumere nuovi addetti. E nel frattempo i navigator sono stati rimandati a casa. I centri da soli stentano nel prendere in carico i destinatari del Reddito. 
Ma soprattutto non hanno offerte "congrue" di lavoro da offrire loro - adatte al curriculum - perché spesso i beneficiari hanno basse qualifiche e bassi titoli di studio.