sabato 3 dicembre 2022

CELEBRAZIONE EUCARISTICA COMUNITARIA DI DOMENICA 4 DICEMBRE ALLE ORE 10

 La parola del Signore sia la nostra vita

Franco: Saluto alla comunità

G. Dio, presenza amica: accoglici nel Tuo abbraccio amoroso. Tu vedi come siamo uomini e donne che provengono da esperienze diverse, ma tutte e tutti ugualmente bisognosi della relazione con te.

Guidaci sui sentieri della Tua volontà.


Lettura Biblica

Isaia 6

Lo spirito del Signore Dio è su di me,
perché il Signore mi ha consacrato con l'unzione;
mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri,
a fasciare le piaghe dei cuori spezzati,
a proclamare la libertà degli schiavi,
la scarcerazione dei prigionieri,
a promulgare l'anno di grazia del Signore,
il giorno di vendetta del nostro Dio,
per consolare tutti gli afflitti,
per dare agli afflitti di Sion
una corona invece della cenere,
olio di letizia invece dell'abito da lutto,
veste di lode invece di uno spirito mesto.
Essi si chiameranno querce di giustizia,
piantagione del Signore, per manifestare la sua gloria.
Riedificheranno le rovine antiche,
ricostruiranno i vecchi ruderi,
restaureranno le città desolate,
i luoghi devastati dalle generazioni passate.
Ci saranno estranei a pascere le vostre greggi
e figli di stranieri saranno vostri contadini e vignaioli.
Voi sarete chiamati sacerdoti del Signore,
ministri del nostro Dio sarete detti.
Vi nutrirete delle ricchezze delle nazioni,
vi vanterete dei loro beni.
Invece della loro vergogna riceveranno il doppio,
invece dell'insulto avranno in sorte grida di gioia;
per questo erediteranno il doppio nella loro terra,
avranno una gioia eterna.
Perché io sono il Signore che amo il diritto
e odio la rapina e l'ingiustizia:
io darò loro fedelmente il salario,
concluderò con loro un'alleanza eterna.
Sarà famosa tra le genti la loro stirpe,
la loro discendenza in mezzo ai popoli.
Coloro che li vedranno riconosceranno
che essi sono la stirpe benedetta dal Signore.
Io gioisco pienamente nel Signore,
la mia anima esulta nel mio Dio,
perché mi ha rivestito delle vesti della salvezza,
mi ha avvolto con il mantello della giustizia,
come uno sposo si mette il diadema
e come una sposa si adorna di gioielli.
Poiché, come la terra produce i suoi germogli
e come un giardino fa germogliare i suoi semi,
così il Signore Dio farà germogliare la giustizia
e la lode davanti a tutte le genti.

Predicazione e riflessioni

IL CONTESTO: Chi, della scuola di Isaia scrive, si trova immerso in un profondo disagio. All’indomani del rientro da Babilonia, la speranza di ritrovare accoglienza, di stare meglio, crolla. Non solo bisognerà ricostruire la città e il Tempio, ma bisognerà convivere con altre popolazioni, tenersi in piedi da profughi, da minoranza di scarso valore.

L’abbandono di Dio è un pensiero concreto. Serpeggia. Fanno tendenza.

Prevalgono scoraggiamento, smarrimento, desolazione. Non s’intravvede il futuro, un progetto da costruire. Cresce il disimpegno e l’indifferenza prende posto nel cuore dei più.

Il profeta s’interroga sul suo compito.

In ogni tempo le parole hanno avuto e hanno un peso.

Quelle pronunciate recentemente da Valditara esaltano all’umiliazione come pratica pedagogica per la crescita e la costruzione della personalità. Su alcuni potrebbero avere grande presa, nascondono un progetto già collaudato, accattivante quanto assoggettante. Subdolamente fanno tendenza.

Il profeta, in ogni tempo, vuole capire che cosa la sua fiducia in Dio gli dice.

Questo, non altro, annuncerà ai disorientati. Vuole capire che cosa gli suggerisca la sua fede; non vuole né agire né parlare a vanvera.

Scopre di essere totalmente immerso in quel tempo, in quel quadro desolato e desolante.

Non si abitua. Non si rassegna. Ricorre alla fiducia, alla fede dove trova la forza e la vitalità. Come fa a compiere a capovolgere la depressione sua e dei suoi simili senza cadere nella banalità e nella faciloneria?

Poiché, come la terra produce i suoi germogli e come un giardino fa germogliare i suoi semi, così il Signore Dio farà germogliare la giustizia e la lode davanti a tutte le genti”.

Non c’è droga o alcool o ambizione alla santità in quelle parole. Quell’uomo, il profeta, sa, sente e manifesta la sua convinzione più forte e precisa. La riversa sugli altri perché sa che la fiducia in Dio crea, rigenera, cambia il cuore e il cervello. La fiducia e l’affidarsi sono il punto d’incontro tra Dio e le sue creature unite da una relazione di fiducia e di scambio.

Mentre tutto invita alla paralisi, all’inattività, al coltivare esclusivamente il proprio io, il profeta continua a occuparsi degli altri. Travasa la sua migliore relazione sulle miserie umane, semina solidarietà nella sofferenza, nell’umiliazione costruisce città e templi nuovi.

In questo periodo di calendari dell’avvento, dove in misura diversa sembra esaurita l’esperienza delle cose utili, del desiderio, del bisogno, insorgere la belva della neutralità dove ognuno prosegue per una propria strada senza ragione e senza fede appassionata. L’attesa, ora, è nascosta da luci che non hanno niente in comune con il vedere, ma se hanno un senso, è quello di ricordare a ognuno di noi, che occorre andare oltre. Non addormentarsi nella depressione. Il tempo del cieli e terra nuove sono lunghi per chi è prostrato dalla debolezza. Occorre riaccendere la fiducia, essere, per come possibile –testimoni -. Pensare, osare, pensieri grandi sorretti da azioni piccole, oneste sincere, secondo delle nostre possibilità e capacità, senza giudizio, senza aspettarsi meriti o gratificazioni. Pronti alla costruzione seria e motivata di relazioni rinnovate che ci contengano per come siamo.


  1. Benedetto sei Tu, Signore, Dio dell’universo, perché ami Abele e non abbandoni Caino.

Tu non giudichi mai secondo le apparenze, ma guardi i cuori delle Tue creature.


  1. Benedetto sei Tu, Dio grande e amoroso, che hai fatto esistere etnie e popoli diversi,

che Ti rallegri dei fiori del Tuo giardino, che hai voluto il creato come un arcobaleno.


  1. Benedetto sei Tu, Dio della vita, che hai colmato la terra di tanti doni,

che hai imbandito una mensa ricca di vivande,su cui uomini e donne possono trovare il necessario.


  1. Benedetto sei Tu, Dio della giustizia, che ci aiuti a superare i nostri egoismi,

a dividere fra noi i doni del Tuo amore,a cercare i piccoli sentieri della solidarietà.


T. Tu attendi chi fa più fatica nel cammino, Tu Ti prendi cura di chi è abbandonato,

sei custode delle creature perdute, sai guarire anche le ferite più profonde.


  1. Parla al cuore di ciascuno di noi e insegnaci a cercare la libertà, quella vera, senza lasciarci incantare dalla musica del nulla, dal fascino delle cose e dal gioco delle apparenze.


  1. O Dio, che un giorno hai sradicato Abramo dalla terra che imprigionava il suo cuore,

aiutaci a lavorare in piccolo e pensare in grande perché il Tuo amore non conosce confini.


T. Dio che ami la vita: metti ancora nei nostri cuori quella fiducia che ci spinge sui sentieri della condivisione, come operai del nuovo mondo.


G. Eccoci ora, o Dio, davanti a Te per spezzare il pane, come fece Gesù prima di essere condannato e crocifisso dai poteri politici e religiosi del suo tempo.


Egli prese il pane e alzò gli occhi al cielo per benedire il Tuo nome, per ringraziare Te di ogni dono. Divise quel pane con i suoi amici: “Prendete e mangiate, disse. Ogni volta che voi condividerete ciò che Dio vi ha dato, vi ricorderete di me. Prendete, dividete, mangiate: questo è il mio corpo, questa è la mia vita”. Poi prese la coppa del vino pregò, e porse da bere a tutti dicendo: “Amerò fino alla fine, a qualsiasi costo. Fate questo per non dimenticare”.

Preghiera di Franco

Comunione

Silenzio

Preghiere


BENEDIZIONE FINALE

T. Che la strada sia lieve ai vostri piedi. Il vento di Dio soffi leggero alle vostre spalle. Il sole brilli sui vostri volti.

Le piogge fecondino i vostri sentieri.

Dio vi custodisca nel palmo della Sua mano.

G. Qualora l’arsura consumi le forze, le incertezze rendano traballante il cammino e le nuvole nascondano il sole ,Dio ci prenda in braccio e ci sollevi fino alla guancia.

T. Che la strada sia lieve ai nostri piedi. Il vento di Dio soffi leggero alle nostre spalle. Il sole brilli sui nostri volti.

Le piogge fecondino i nostri sentieri.

Dio vi custodisca nel palmo della Sua mano.


Comunità cristiana di Base di Via Città di Gap

Gilda Pozzati

Pinerolo, 4 Dicembre 2022