Il religioso, che in città gestisce nove comunità e aiuta 140 giovani africani, non potrà più celebrare la messa e amministrare i sacramenti. Ieri la decisione della diocesi, con effetto immediato. Il motivo ufficiale, il sistema di accoglienza creato dal sacredote. Ma pesano le sue posizioni su eutanasia e coppie arcobaleno.
Alcune parti della intervista di Enrico Ferro a don Luca Favarin comparse su Repubblica di oggi 19/12.
D. Ha mai avuto modo di far vedere ai responsabili della diocesi come lavorate?
R.) Il vescovo Claudio Cipolla non è mai venuto quà a vedere o minori che noi togliamo dalla strada. Non si è mai sporcato le scarpe. Abbiamo professionisti che lavorano giorno e notte: psicologi, educatori, persino criminologi.
D. Come mai ha deciso di fare il primo passo per l'uscita dallo stato clericale?
R.) Ormai mi avevano estromesso da tutto : dicevo solo una messa a settimana, la domenica. Altri preti sniffavano e andavano a puttane e nei loro confronti hanno avuto molto più riguardo. Io faccio accoglienza e per questo sono stato allontanato. Mi sono stancato di sopportare.
D. Secondo lei papa Francesco è d'accordo con la linea intransigente della diocesi di Padova?
R.) Mi dicono di andare a parlare con il papa ma io non lo farò mai. Sono un pacifista. Non faccio la guerra, nemmeno al vescovo che mi vuole cacciare.
Repubblica 19 dicembre pag 21