Un grande rabbino che ha segnato la storia dell'ebraismo più vivo e aperto al dialogo Abraham Joshua Heschel nel secolo scorso ha scritto, tra le altre opere due libri reperibili tuttora in Italia . Il primo è edito da Borla nel 1983 e porta un titolo che individua la prima parte del gioco della fede: "Dio alla ricerca dell'uomo". Il secondo libro è invece, edito nelle edizioni Qiqajon, intitolato "L'uomo alla ricerca di Dio".
Secondo una eloquente tradizione ebraica la fede è bene espressa in questo gioco delle due parti. Mentre Dio non cessa mai di cercare l'uomo:"Adamo dove sei?"( Genesi 3,9), spesso il singolo credente cessa di cercare Dio. Il rabbino spiega dettagliatamente che quando cessa questo reciproco gioco perché l'uomo si sottrae alla ricerca del "Dio nascosto", allora la fede ha un tracollo.
Mi sembra così efficace questo racconto : "cerchiamo Colui che ci cerca". La vita di fede è la gioiosa presa d'atto che Dio non si scorda mai di noi , ma noi siamo esposti al pericolo di cercare mille cose dimenticandoci di cercare la sua presenza e il suo mistero.
La respnsabilità di chiudere la partita , di interrompere il gioco è tutta nostra. Ma altrove la Bibbia ebraica ci ricorda che Dio riparte sempre all'attacco per poterci ritrovare.
Un altro rischio terribile incombe sulla esperienza di troppi gerarchi e teologi: credono di non dover più cercare perché presumono di avere già trovato tutto.
Hanno un magazzino colmo di cianfrusaglie dogmatiche e devozionali e credono che la loro casa non manchi di nulla.
Franco Barbero