sabato 17 dicembre 2022

UNA RIFLESSIONE SULLA MORTE

Una fede per nulla

Derio Olivero 
Eco del Chisone 7/12

Questa sera ho celebrato l'Unzione degli infermi per un amico gravemente malato. E' difficile stare vicino a una persona che sta morendo. Tutto viene messo in questione. Tutto viene messo alla prova: progetti, pensieri, sogni, valori, fede. Tutto vacilla, scricchiola. Tutto sembra spezzarsi sotto il peso di questa nemica tragica ed insensibile. Ora sono qui nel mio studio. E' notte fonda. Penso al mio amico che sta portando avanti la sua battaglia con la morte. Vorrei fare qualcosa. Provo un incredibile senso di impotenza. Mi rendo conto che la morte è una prova della fede. Nell'impotenza mi accorgo che solo un Dio ci può salvare. Di fronte alla morte solo un Dio ci può salvare. Ecco la forza dell'Unzione degli infermi: un aiuto concreto per mantenere viva la fiducia che la morte non vince, non vincerà, che la morte non è e non sarà l'ultima parola.
Quando sono stato ammalato di covid, sospeso tra la vita e la morte, il pensiero di aver ricevuto l'Unzione mi consolava e mi donava fiducia. Sapevo di non aver mezzi per vincere la morte, ma era certo che la morte non avrebbe avuto ultima parola. Questa era la mia forza in quell'estrema debolezza. Ero certo che Dio continuasse ad agire anche quando capivo che non c'era più niente da fare. Ero certo che Lui avrebbe agito anche fosse giunta la morte. Proprio questo mi ripeto questa sera: Dio fa vivere anche quando la morte distrugge e vince. La morte affina la nostra fede, ci porta a credere per nulla, ci porta a fidarci di Lui anche quando non tocchiamo miracoli. Ci fidiamo non perché vediamo, ma perché abbiamo visto che Lui è più forte della morte. Ora sono qui, nella notte. Mi fido del sole anche se sono al buio. Mi fido del sole non perché lo vedo, ma perché l'ho visto tante volte sorgere. Con le sue infinite aurore si è guadagnato la mia fiducia. Ora non mi spavento più del buio (come da bimbo) perché ho imparato a fidarmi del sole. La stessa cosa faccio questa sera con Dio. Di fronte alla morte Lui sembra così lontano, appare tramontato. Ma Lui si è conquistato la mia fiducia e dunque ancora una volta mi fido di Lui.In dicembre festeggiamo vari martiri: Santa Barbara, Santa Lucia, Santo Stefano. Il 13 dicembre andremo alla splendida cappella di Santa Lucia delle Vigne per una celebrazione e una benedizione. Penso ai martiri: persone che hanno avuto il coraggio di lasciarsi inghiottire dalla morte in nome di una fede. Erano piccoli e impotenti come noi. Ma avevano in cuore una passione enorme, una certezza incredibile. Non erano integralisti, non cercavano di imporre nulla. Erano entusiasti e liberi. Appoggiati su Qualcuno capace di reggere e dopo secoli ancora ci indicano la strada.
Vero credente non è chi diffonde ed impone le proprie verità ma che mantiene fiducia anche nella tragedia. Chi sa credere per nulla, con umiltà e passione. Non impone, ma si espone. Non pretende, ma offre, non impone doveri ma regala la speranza. Ecco una meravigliosa strada per noi oggi. Buon cammino.