Celebrazione di Domenica 8 Gennaio 2023, ore 10
preparata da Franca
Avaro
Il link è sempre lo stesso: https://meet.google.com/vpu-vkkh-wfm e ci si può collegare a partire dalle 9,45
P SALUTO ALL’ASSEMBLEA CANTO
G. Signore, Dio dei cieli e delle terre, Tu guardi anche a noi.
Tu sei la grande e splendente stella che ci precede
e ci accompagna nel pellegrinaggio della nostra vita.
Possa la Tua luce non abbandonarci mai perché dense sono le tenebre,
fitta è la notte, molte le luci fatue ed ingannevoli.
1. “Tu, Dio, hai fatto le stelle” (Genesi 1,16)
“Perché regnassero sulla notte” (Salmo 136,9)
“Tu sai contare il numero delle stelle” (Salmo 147,4).
2. “Se guardo il cielo, opera delle Tue dita, vedo la luna e le stelle
che Tu hai fissato” (Salmo 8,4).
1. “Moltiplicherò la tua progenie come le stelle” (Genesi 22,17).
“Ma Dio non è nell’alto dei cieli?
Guarda il vertice delle stelle: quanto sono alte!
E Dio passeggia sulla volta dei cieli” (Giobbe 22,12-14).
2. “Come può giustificarsi un uomo davanti a Dio
e apparire puro un nato di donna?
Ecco, la luna stessa manca di chiarore
e le stelle non sono pure ai suoi occhi” (Giobbe 25,4-5).
1. “Lodatelo, sole e luna, lodatelo, voi tutte, fulgide stelle” (Salmo 148,3).
2. “Il re di Babilonia pensava: Salirò in cielo, sulle stelle di Dio innalzerò il trono,
salirò sulle regioni superiori delle nubi, mi farò uguale all’Altissimo’.
E invece sei stato precipitato nelle profondità dell’abisso” (Isaia 14,13-15).
T. “Questa voce noi l’abbiamo udita scendere dal cielo mentre eravamo con lui sul santo monte. E così abbiamo conferma migliore della parola dei profeti, alla quale fate bene a volgere l’attenzione, come a lampada che brilla in un luogo oscuro, finché non spunti il giorno e la stella del mattino si levi nei vostri cuori” (2 Pietro 1,18-19).
PREGHIERA
G. Signore, Tu che hai detto ad Abramo: “Guarda il cielo e conta le stelle”, fa’ che nei giorni della nostra vita, mentre calchiamo la terra della nostra esistenza quotidiana, non ci dimentichiamo di guardare il cielo e “contare” le stelle che Tu ci regali: le persone che ci fai incontrare, le opportunità che ci offri, le occasioni che ci prepari, le proposte che ci fai giungere.
Soprattutto, Dio del mondo, fa’ che non cessiamo mai di ringraziarTi per aver incontrato Gesù, colui che riflette per noi la luce del Tuo volto e indica il cammino della nostra vita. Egli è per noi il simbolo di Te.
LETTURA BIBLICA
Matteo 2,1-12 1
1 Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano:
2 «Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo».
3 All'udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme.
4 Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia.
5 Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:
6 E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirà infatti un capo che pascerà il mio popolo, Israele».
7 Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella
8 e li inviò a Betlemme esortandoli: «Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo».
9 Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino.
10 Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia.
11 Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.
12 Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.
PREDICAZIONE
L'episodio che viene narrato nei versetti 1-12 del secondo capitolo di Matteo sembra un racconto verosimile. È invece una composizione edificante, una forma di lettura biblica che si chiama "midrash" (dal verbo ebraico "darash" che significa riflettere, interpretare), che equivale alle nostre belle leggende, scritte per indurci a pensare.
Nel "midrash" di cui parleremo oggi l'autore intende porre l'accento sull'importanza del personaggio Gesù e, soprattutto, sulla missione a cui è stato chiamato. Matteo ha costruito il racconto di una nascita importante ponendo l’attenzione sulla visita dei sapienti giunti dall’Oriente, sulla preoccupazione di un re dispotico per un suo eventuale successore, sullo sterminio dei bambini, ecc.
In realtà, la nascita di Gesù è stata un fatto molto più semplice e, cioè, è nato in una comune famiglia raccolta intorno ad una culla. Ma chi ha costruito la storia di Gesù, scrivendo dopo che gli eventi avevano rivelato la dignità e la grandezza del neonato, non ha potuto lasciare il quadro nella sua semplicità originaria e l’ha arricchito; la leggenda dei sapienti, detti Magi, fa parte di questo arricchimento. In essa viene usato un procedimento letterario che si chiama “retroproiezione” e che colloca all’origine della vita di Gesù ciò che in realtà successe durante tutti gli anni della sua esistenza.
A quali riflessioni ci inducono i personaggi della leggenda in questione? Nei magi o sapienti che vengono da lontano, Matteo vede i rappresentanti di tutti coloro che vengono "da lontano", che erano o sono “lontani”, cioè gli esclusi, gli emarginati...
I Magi rappresentano anche le persone che decidono di partire, di mettersi in cammino intraprendendo un viaggio lungo, pieno di difficoltà e pericoli, ma che, nonostante ciò, nulla li fa desistere.
E ancora: i Magi rappresentano coloro che preferiscono mettersi in cammino, affrontare l’ignoto piuttosto che rimanere ancorati alle loro sicurezze.
Rappresentano anche coloro che, lungo il percorso, non si scoraggiano, non perdono l'entusiasmo, non decidono di fermarsi o di tornare indietro.
E che significato ha la stella che li ha guidati?
Significa che Dio, anche se siamo “lontani”, ci chiama, mettendo sul nostro cammino una stella, una luce, un segno qualsiasi che ci serve come punto di riferimento, come guida, per seguire il giusto cammino.
In Erode e nella Gerusalemme ufficiale, il racconto vede l'opposizione del potere politico e religioso. Infatti, al tempo di Gesù, è successo esattamente questo: i potenti e i sacerdoti hanno rifiutato Gesù, mentre lo hanno accolto, mettendosi in cammino, quelle persone che erano per lo più povere, marginali, senza potere, senza titoli particolari.
Anche oggi succedono queste cose: i potenti fingono di informarsi, come Erode, su Gesù, ma il loro interesse è quello di usare la religione per il loro potere. Anche oggi i capi dei sacerdoti e molti religiosi leggono e consultano le Scritture, ma non si mettono in cammino.
E noi, scegliamo di ancorarci alle nostre sicurezze e comodità o accettiamo la sfida, che Gesù ci propone, di schierarci con gli ultimi, con i lontani?
LIBERI INTERVENTI
1. Tutti i giorni, Padre, fai sì che ci siano delle stelle sul nostro cammino, ma troppe volte non le vediamo, non le vogliamo vedere, facciamo finta di non vederle.
2. La luce della Tua stella, o Madre, è poco visibile ai nostri occhi, ma, quando riusciamo a vederla, riempie di calore i nostri cuori. Insegnaci ad ascoltare il nostro cuore.
1. Come la neve, che ricopre il terreno durante l’inverno per poi farlo rinascere a primavera, così Tu, o Dio, ci ricopri del Tuo amore, della Tua pazienza, della Tua sollecitudine, per aiutarci a crescere, a vivere e, a volte, a rinascere, non per una sola stagione, ma per tutta la vita.
2. Certamente troviamo delle stelle sul nostro cammino, ma facciamo fatica ad individuare la Tua luce in esse. O Dio, accogli la nostra difficoltà a riconoscerTi.
1. A Te, Padre, questa preghiera. Venivo da lontano, non riconoscevo i segni del Tuo amore. Ora Ti prego: continua ad aiutarmi per vedere il percorso iniziato. Aiuta i miei passi vacillanti; fa’ che si posino sulla strada della vita con gioia, responsabilità e amore.
2. Rendi i miei occhi vigili, così potrò vedere la scia della Tua stella. Rendi il mio cuore aperto ai messaggi di amore che continuamente parlano di Te. Ti ringrazio per le sorelle e per i fratelli che hai messo sulla mia strada. Per questo e per tanto altro Ti benedico, Signore dei miei giorni.
T. O Dio, anche oggi noi spezziamo il pane ricordando Gesù. Ecco: in questo gesto, semplice e significativo, noi siamo raggiunti dal Tuo invito, siamo sollecitati dalla Tua voce: “Figlio mio, figlia mia: spezza il pane del tuo cuore, spezza le ore dei tuoi giorni, spezza il conto in banca che tieni solo per te; spezza ciò che hai tra le mani e tutti i doni che Ti ho fatto”. Padre buono e Madre amorosa, Dio che inviti alla vita, fa’ che la nostra esistenza quotidiana sia “corpo di Gesù”, cioè faccia nostra la sua strada, segua le sue orme.
G. Signore, veglia sul nostro cammino, ora e sempre. Tu, sentinella e custode dei nostri cuori.
SPEZZIAMO IL PANE
PREGHIERA SPONTANEA
BENEDIZIONE FINALE
L. “GRAZIE”
Grazie, o Dio, per la fiducia
che continui ad accordarci
malgrado Tu conosca
la nostra fragilità.
Noi assomigliamo sovente
ai discepoli di Gesù di Nazareth:
abbiamo talvolta grandi slanci iniziali
e poi il mormorio ... ,
dichiarazioni di fede
e poi l'incredulità,
grande amore per Te
e poi la fuga e il tradimento.
Eppure, o Dio, Ti basta scorgere in noi
un filo di disponibilità
per credere nelle nostre capacità
e darci la possibilità
di rinascere.
Grazie, o Dio,
per la grandezza del Tuo amore.
(Elsa Gelso)