sabato 28 gennaio 2023

CELEBRAZIONE EUCARISTICA COMUNITARIA

 .che vi amiate gli uni gli altri


Eucarestia del 29 gennaio 2023

Buona giornata e buona domenica


G. Ho pensato questa celebrazione come celebrazione delle relazioni. La relazione tra Padre e Figlio ma certamente tra Padre e Figlie/i e tra Figlie/i. La relazione sostanza dell’amore. E’ una relazione che, proprio perché tale nel senso più pieno, non lascia sole/i e genera gioia … perché non c’è amore senza gioia. Inevitabile quindi celebrare la Comunità, una Comunità non auto-incensante ma una Comunità di ricerca e vita, dove è bello stare insieme !

  1. Siate sinceri, amici. C’è qualcosa di più bello al mondo che fare festa insieme e godere della nostra scambievole amicizia?

  1. Premurosi l’uno dell’altro, condividiamo dunque il nostro grazie al Mistero divino per la nostra esistenza che non abbiamo voluta e che non ci era neanche dovuta.

  1. Per pura grazia adesso siamo, noi che nel nulla di prima niente eravamo. Diciamolo senza paura di sbagliare: vale la pena di vivere e rischiare!

  1. La nostra amicizia è un toccasana anche quando il dolore ci chiama; è la musica che lo Spirito ci impresta per fare festa e per danzare quando le nostre giornate sono amare.

E pensare che non l’abbiamo neanche chiesto ! La nostra vita è proprio questo: la meraviglia di vivere il mondo senza averlo domandato ! Il nostro io col nostro “noi” ci è stato solo donato!

Sia dunque lode e grata meraviglia al Mistero divino che ha fatto sì che siamo quel che siamo, noi che solo per miracolo esistiamo.

(Gilberto Squizzato, Sussurri e grida – salmi laici e cristiani per il nostro tempo – 133)

Canto …. nei giorni della memoria

gam gam canzone - Cerca con Google

GAM GAM (salmo 23)
Gam-Gam-Gam Ki Elekh Be-Be ghe Tzalmavet Lo-Lo-Lo Ira Ra
Ki Atta Immadì
Shivtekhà umishantekhà Hema-Hema yenahamuni

Anche se andassi nella valle oscura non temerei nessun male,
perché tu sei sempre con me; Perché tu sei il mio bastone,
il mio supporto,
Con te io mi sento tranquillo

Dal Vangelo di Giovanni 15, 9-17

“Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.

Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Voi siete i miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri.”

Dal Vangelo di Matteo 18, 19-20

In verità vi dico ancora: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono un mezzo a loro.”

RIFLESSIONE PER CONDIVIDERE

Poche mie parole per commentare testi che, di per sé, esprimono con chiarezza il senso profondo del messaggio di Gesù di Nazareth , figlio del carpentiere.

Gesù ci parla della qualità della relazione tra Padre e Figlio che rispecchia appieno quanto Lui pone in essere con noi e, nell’immediato, esprime il suo “unico” comandamento.

Spesso ci chiediamo, incerti e dubbiosi, chi può essere questo Dio ?

Ecco una possibile risposta: l’Essere di Dio è l’amore tra Padre/Madre e Figlio/a, ecco perché Dio è amore.

Gesù parla e mostra l’amore del “Padre buono” e noi tutte/i siamo figlie/i come lui!

Ma come si è concretamente espresso questo amore ? Salvandoci? Non penso proprio ma indicandoci la via per la salvezza che va percorsa insieme, non in solitudine, su sentieri di liberazione.

Il tema della relazione è centrale, la “gioia divina” si realizza nell’amore reciproco, non c’è l’amore di Dio e del prossimo ma un solo amore che è divino.

Quando diciamo “sia santificato il tuo nome” intendiamo dire sia santificato nella nostra vita.

Noi donne e uomini “amici e non servi” del Nazareno! La nostra vita può essere un cammino di progressiva divinizzazione nella pienezza, ricca di contraddizioni, della nostra umanità.

E’ l’amore per le sorelle e i fratelli ci rende uguali a Dio, l’amore reciproco è la realizzazione di Dio e ….. “Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro”.

A questo punto non mi è certo necessario tradurre con voi come effettivamente si concretizzi questo amore che ha un senso se si pone in essere come empatia, solidarietà, giustizia verso chi soffre discriminazione, abbandono e ingiustizie e tra noi. In buona sostanza, poche parole ma gesti, comportamenti, scelte e pratiche.

….e la Chiesa, la Chiesa non può essere tale se tradisce il messaggio e si manifesta mezzo di potere e abuso.

Queste le misure per valutare la nostra vita, per dare senso, per valorizzare ciò che resta e conta …. le buone relazioni!

Michelangelo

Brevi note su Giovanni

Chi era Giovanni ?

E’ una figura dolce, quasi femminile, creata dalla iconografia, forse con l’intento di caratterizzare quello che viene ormai chiamato l’”apostolo dell’amore”.

Il suo Vangelo è definito da Clemente alessandrino un Vangelo spirituale. Origene lo chiamava “il fior fiore dei Vangeli”.

E’ un testimone oculare della vita di Gesù, che rimane in Palestina fin verso il 67. Si recò poi ad Antiochia di Siria e quindi si stabilì ad Efeso.

Giovanni fu un giudeo palestinese della Galilea. Un ebreo che vive in Galilea e che, al momento della rivolta contro Roma, 66-70, fugge ad Antiochia e poi ad Efeso nell’Asia minore, la moderna Tirchia.

Se si dà un’occhiata alle grandi introduzioni su Giovanni, si vede subito che gli autori sono divisi nel sottolineare o l’ambiente ellenistico e quello giudaico. Ultimamente, anche in base alla scoperta dei manoscritti di Qumran, sono del parere che sia un ambiante giudaico palestinese.

Giovanni nacque e visse la sua giovinezza sulle rive del lago di Genezaret, Tiberiade, a Cafarnao. Probabilmente la sua città natale è stata Cafarnao , come lo era di Pietro. Conosciamo il nome di suo padre: Zebedeo, un pescatore abbastanza agiato.

(Franco Mosconi, Non sia turbato il vostro cuore, meditazioni sul Vangelo di Giovanni)


Che ne pensiamo ? INTERVENTI

Questi sono i fratelli (e le sorelle)

Mi hanno dato la loro mano amica,

mi hanno sostenuto nella stanchezza

mi hanno parlato di Te con calore,

hanno fatto strada con me,

hanno pregato, sofferto,

lottato e gioito con me.


(Franco Barbero, Preghiere d’ogni giorno)

Tenerezza

Tenerezza non è tanto l’amore,

quanto un particolare, delicato, silenzioso,

nascosto aspetto dell’amore:

forse il più inconfessabile sentimento di Dio


(David Maria Turoldo, La speranza non muore)

MEMORIA DELLA CENA DI GESÙ


G. Segni evangelici massimi di condivisione sono “la lavanda (reciproca) dei piedi” e lo stare a tavola insieme e condividere il pane …. Per il resto

“DI NOI NON DEVE RIMANERE NULLA

al di fuori di avere un tempo e per un tempo camminato assieme ricercando libertà e liberazione.

Questo patto tra uomini e donne che si riuniscono per dignità e non per odio,

decisi a riscattare la vergogna e il terrore del mondo.


(Cesare Sommariva, “Testamento spirituale” conclusione de L’Umano Educatore)


G. Eccoci ora riuniti e riunite, o Dio di Gesù, Dio che hai un cuore grande come il mondo, per dividere questo pane in cui riconosciamo uno dei Tuoi doni più preziosi.

Compiamo questo gesto in memoria di Gesù, vivo presso di Te. Egli ci insegnò la bellezza del darci la mano, del camminare insieme, del condividere in semplicità. Ti preghiamo: fa’ che questo spezzare e questo mangiare il pane della memoria diventino per noi fonte di nuove decisioni sulla via della giustizia e della pace. Ti rendiamo grazie, o Dio della vita, perché ci doni la possibilità di far entrare nei nostri

cuori e nei nostri cammini quotidiani lo stile di vita di Gesù, cioè “il suo corpo e il suo sangue”.


PREGHIERA DI CONDIVISIONE


PREGHIERE SPONTANEE


PADRE NOSTRO DEL POVERO E DELL’EMARGINATO


Padre nostro, del povero e dell'emarginato.
Padre nostro, dei martiri e dei torturati,
il tuo nome è santificato in colui che muore difendendo la vita,
il tuo nome è glorificato quando la giustizia è nostra misura.
Il tuo regno è di libertà, fraternità, pace e comunione.
Maledetta tutta la violenza che divora l'uomo con la repressione.
Sia fatta la tua volontà.
Sei il vero Dio liberatore.
Non seguiremo le dottrine tramate dal potere dell'oppressione.
Ti chiediamo il pane della vita, della speranza e dei poveri,
il pane che ci porta all'unità
e ricostruisce l'uomo invece che i cannoni.
Perdonaci
quando per paura
rimaniamo zitti davanti alla morte.
Distruggi
il regno della corruzione come legge dei più forti.
Proteggici
dalla cattiveria dei potenti e degli assassini.
Dio,
Padre,
Rivoluzionario,
Fratello dei poveri,
Dio degli oppressi.

BENEDIZIONE FINALE E CANTO

Chi sei,

Tu che io cerco,

a cui anelo giorno e notte?

Tu, l’assolutamente necessario

al mio respiro,

chi sei?

Non so! Niente io so di Te.

Eppure

Il soffio vitale che è in me,

certamente ti conosce,

forse sa anche il Tuo Nome.


La mia mente invece,

non sa,

è smarrita,

Ti cerca,

Ti chiama.

La mia carne si sta inaridendo,

perde forza,


ma continua ad attendere

e a gemere con tutte le cose.


Attende,

forse perché, lo sconosciuto

che è in me,

ha riconosciuto i segni

della Tua Presenza,

nel frammento di Te,

che io sono.


Ma io continuo

a non saper nulla,

né di Te, né di me.

(Chiara Patrizia, Urbino 7 maggio 2013)


Mercedes Sosa - Todo Cambia (Videoclip) - YouTube

Cambia el nido el paserino

Michelangelo per la Comunità Cristiana di Base di Pinerolo “Via Città di Gap”.