sabato 4 febbraio 2023

CELEBRAZIONE EUCARISTICA COMUNITARIA DI DOMENICA 5 FEBBRAIO

 Domenica 05 febbraio 2023

Saluto all’assemblea

G. Eccoci ancora qui, come mille altre volte. Venuti/e anche oggi da strade diverse, ma animati dallo stesso desiderio: avvicinare i nostri cuori, guardare insieme verso il Cielo, lodare la Sorgente delle nostre vite e poi…riprendere il cammino rinvigoriti/e nella fiducia. E siamo qui davanti a Te, o Dio, anche per deporre qualche pena pesante come un sasso, per riconfermarci nella fiducia che Tu lo porterai con noi, per approfondire la certezza di averTi compagno dei nostri giorni, nella gioia e nel dolore.


BREVE MOMENTO DI SILENZIO

“Come il bambino riceve il pane, come l’uccellino riceve l’aria e il grano, come l’amico riceve l’amico,

come la notte riceve l’aurora e il sole del mattino, come la terra riceve il seme,

come la linfa sale alle fronde e porta frutto, così , o Signore,

dacci di accogliere la Tua Parola”.


LETTURE BIBLICHE

SALMO 92

Canto di un uomo felice

1Salmo. Canto per il sabato.

2È bello lodarti, Signore,

e cantare il tuo onore, Dio Altissimo,

3 annunziare al mattino la tua bontà

e la tua fedeltà durante la notte,

4 sulle corde del liuto e dell'arpa

e al suono della cetra.

5Sono felice, Signore, per quello che hai fatto,

canto di gioia davanti alle tue opere.

6 Signore, quanto sono grandi le tue azioni,

come sono profondi i tuoi pensieri!

7L’uomo ignorante non se ne accorge,

lo stupido non lo capisce.

8 I malvagi crescano pure come l’erba,

fioriscano tutti i malfattori:

saranno distrutti per sempre.

9 Tu, Signore, in eterno,

regni sopra ogni cosa.

10E i tuoi nemici, Signore,

i tuoi nemici andranno in rovina,

i malfattori saranno dispersi.

11A me invece hai dato la forza di un bufalo,

mi hai unto con olio profumato.

12Ho visto la sconfitta dei miei nemici

ho scoperto il complotto dei miei avversari.

13 Il fedele cresce diritto come una palma,

diventa bello come un cedro del Libano.

14 Piantato nel cortile del tempio,

fiorisce presso il Signore, nostro Dio.

15 Anche se vecchio, porta frutti,

è sempre verde e rigoglioso.

16 È la prova che il Signore è giusto;

è la mia roccia e non inganna.

I Samuele 3, 1-11

1Il giovane Samuele continuava a servire il Signore sotto la guida di Eli. In quel tempo il Signore parlava raramente, e le visioni non erano frequenti.

2Una notte Eli stava dormendo nella sua camera. Ormai la sua vista si era così indebolita che non ci vedeva quasi più. 3La lampada del santuario di Dio non era ancora spenta, e Samuele dormiva nel santuario dove c’era l’arca di Dio. 4Allora il Signore chiamò Samuele. Egli rispose:
— Eccomi!
5Poi corse da Eli e gli disse:
— Mi hai chiamato, eccomi!
— Non ti ho chiamato, — rispose Eli; — torna a dormire.

Samuele tornò a coricarsi.
6Il Signore chiamò per la seconda volta:
— Samuele!
Egli si alzò, corse da Eli e gli disse:
— Mi hai chiamato, eccomi!
— No, figlio mio, non ti ho chiamato, — rispose Eli; — torna a dormire.
7Samuele non era in grado di capire che era il Signore, perché il Signore non gli aveva mai parlato prima.
8Per la terza volta il Signore chiamò:
— Samuele!
Egli si alzò, tornò da Eli e gli disse:
— Mi hai chiamato, eccomi!
Allora Eli capì che era il Signore a chiamare il ragazzo. 9Perciò disse a Samuele:
— Vai a dormire e, se ti sentirai chiamare di nuovo, rispondi così: «Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta».
Samuele tornò dunque a dormire. 10Allora il Signore venne, si fermò vicino al ragazzo e, come le altre volte, chiamò:
— Samuele, Samuele!
Samuele rispose:
Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta.

RIFLESSIONE

Una scena notturna, un ragazzino, un maestro ormai anziano, una voce che chiama.

Pochi elementi per calarci in un contesto quasi famigliare in cui si percepiscono da un lato tenerezza dall’altro inesperienza.

Il giovane Samuele addormentato, si sveglia ripetutamente perché sente una voce che lo chiama e non capisce chi gli stia parlando. Per comprendere ha bisogno di essere chiamato più volte e non solo, ha bisogno di ricevere l’insegnamento del suo maestro, di un profeta.

Questo brano, l'iniziazione di Samuele ha il suo nucleo nel tema dell'ascolto.

L’ascolto per l'ebraismo è il fondamento della preghiera.

Shema Israel è l’indicazione che spiega l'atteggiamento dell'uomo di fronte a Dio. Ascolta, che Dio ti parla. In questo brano Dio parla di notte. La notte è il momento in cui deponiamo le attività frenetiche della giornata, in cui ci disponiamo all’abbandono e ci affidiamo al sonno. Il sonno soddisfa un bisogno fisico e ci riporta ad uno stato naturale. Non abbiamo barriere, siamo esposti e indifesi. È lì che Dio ci parla. La parola di Dio scende su di noi ed entra nella nostra fragilità. Nelle crepe delle nostre sicurezze, nei momenti della nostra notte si fa strada la voce di Dio.

Frastornati come siamo da mille voci suoni e rumori poco distinguiamo tra il sentire e l’ascoltare. Le nostre orecchie hanno la capacità, tra molti suoni a volte sovrapposti, di isolarne uno ed ascoltare quello soltanto. L’ascolto è dunque un’operazione selettiva, un atto cosciente che presuppone da parte nostra un’intenzione. L’intenzione di ascoltare appunto. Interrompere quello che stiamo facendo, entrare in una relazione e rivolgere l’attenzione alla persona che ci parla. Non è cosa da poco, abituati come siamo ad ascoltare principalmente noi stessi.

Come Samuele, anche noi abbiamo bisogno di essere chiamati molte volte e per fortuna Dio non si stanca, ma ci interpella inaspettatamente (di notte) e vuole farsi conoscere, ci chiede di essere ascoltato.

Come? A me pare di intendere che la voce di Dio venga dall’esterno dalla vita delle nostre giornate e non sia una suggestione interiore.

A volte è un invito, a volte una proposta, molto spesso è una mano tesa che ci rialza. E’ il bene che ci valorizza e che ci incoraggia nei momenti difficili.

Il brano inizia puntualizzando appunto che era un tempo in cui Dio parlava raramente e le visioni non erano frequenti. Anche nel nostro tempo Dio sembra parlare poco e sembra che non ci siano visioni.

Abbiamo bisogno di maestri e di profeti che diano voce alla parola di Dio, sveglino il nostro bisogno di Dio, che gridino nella notte. Da parte nostra abbiamo bisogno di imparare ad ascoltare e a dire con Samuele “Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta”.


LIBERI INTERVENTI

    1. Non è forse la Tua Parola, o Dio, come fuoco che fa ardere e riscalda?

Forse la Tua Parola non è anche

come un martello che frantuma la roccia?

2. Quando Tu dici una parola, una sola,

noi ne udiamo due, tre, mille…

perché, se percuotiamo la pietra dei testi antichi, Tu ci

 regali infinite scintille di luce.


  1. Tu ci conduci verso la sapienza più profonda:

non è importante aver chiarito ogni cosa.

La Tua Parola non è il faro che elimina ogni dubbio, che dissipa

 ogni tenebra e dilegua ogni incertezza.


  1. Ma con essa Tu porti nei nostri cuori una fiamma e ci inviti a tenerla accesa.

Tu sei il Dio che ci avvolge nel Suo amore;

ci coinvolgi nel sogno di un mondo di giustizia.


G. Ma il sogno, ci insegni, ha bisogno di piccoli passi. 

Come fare perché lo zoppo salti come un cervo?

Come fare perché il muto gridi di gioia?

Come fare perché il deserto diventi terra feconda?


CONDIVISIONE DEL PANE

O Dio, Ti sei avvicinato a noi nella persona dell’artigiano di Nazareth. Noi

guardiamo a lui,fissiamo il nostro sguardo su di lui, perché nella sua esistenza

 quotidiana egli  fece posto al Tuo sogno e tentò di realizzarlo con tutte le sue

forze. E quando, come oggi, compiamo insieme, davanti a Te, Dio della vita, la

 memoria dell’ultimo pasto che Gesù mangiò con i  suoi amici e le sue amiche,

diventiamo più consapevoli del significato di quel pane e di quel vino condivisi.

 "Prendete e mangiate: fate questo per non dimenticarvi di me..." "Prendete e

 bevete: questo vi serva per ricordarvi di me, della mia vita, del sogno di Dio che

 ho cercato  di vivere”


PREGHIERA DI CONDIVISIONE


COMUNIONE

PREGHIERE SPONTANEE

PADRE NOSTRO

BENEDIZIONE FINALE


Che il vento nei vostri capelli vi porti il palpitare della vita.

Che i vostri piedi lascino nella polvere orme di speranza.

Che nell’oscurità voi udiate battere il cuore del prossimo.

Che le vostre mani si protendano come porte che si aprono.

Che le vostre bocche trasmettano quanto vi è stato dato di ricevere.

Che le vostre orecchie colgano quello che le parole dicono solo a metà.

E che l’amore del Signore ci accompagni anche là dove non vorremmo andare.


05 febbraio 2023

Per la Comunità Cristiana di Base di via Città di Gap – Pinerolo

Fiorentina Charrier e M. Brussino