domenica 5 febbraio 2023

DALLE PAROLE AI FATTI

 Gilberto Squizzato

Monsignor Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana: "La riforma più importante della Costituzione è attuarla." D'accordo.
Ma non hanno niente da dire i vescovi italiani a proposito del decreto del Governo italiano che rende molto più difficile l'attività di soccorso dei migranti da parte delle Ong e della sua applicazione da parte del ministro Piantedosi che assegna porti a 1000 miglia nautiche dai luoghi di soccorso nel Medirereaneo e poi i naufraghi salvati una volta sbarcati al nord li manda in pullman a Foggia?
Non dico che Zuppi e CEI riuscirebbero a cambiare la politica di Meloni e soci (compresi i moderati "cattolici' di Lupi e il democristiano Rotondi) ma almeno dovrebbero informare i milioni di cattolici che li hanno votati che questa non è una politica conforme al Vangelo.
Perchè l'autorità ecclesiastica parla bene per principi generali ma tace quando bisognerebbe fare nomi e cognomi?
No, così non va. La nostra Costituzione per la cui applicazione Zuppi è così sollecito si fonda sulla difesa dei diritti umani e sul principio di solidarietà. Perfino il Consiglio d'Europa ha chiesto al governo italiano di ritirare quel decreto. Perché i vescovi tacciono? Suvvia, un po' di coraggio! Posso perfino capire le prudenza reticenti del Vaticano, che è uno stato straniero.
Ma i vescovi italiani sono cittadini italiani, come sempre ci ricordano quando si pronunciano sulla legislazione italiana (bioetica, fine vita, fecondazione eterologa, scuola privata, ecc.)

Oltre a questo intervento, che vedo in sintonia su quello espresso stamani alla celebrazione, vorrei comunicarvi la possibilità di rivedere sul pc un interessante lavoro fatto dalla redazione di RAI 3 intitolato “Lotta Continua” con la storia del movimento e ciò che è stato in quegli anni.
Bisogna andare su rivedi RAI (raiplay) scegliere rai3 e cercare “lotta continua” sono 4 puntate di 35 minuti l’una una ricostruzione storica che reputo interessante con molti filmati d’epoca di Torino.

Buona domenica Sergio (Ugo di Alessandria)