sabato 25 febbraio 2023

MEDICI SENZA FRONTIERE PUNITI PERCHE' SALVANO VITE

Affronto alle ONG
La Stampa 24/2 Antonio Bravetti

Fermo amministrativo e multa per la Geo Barents. La nave con cui opera nel Mediterraneo Medici Senza Frontiere è la prima vittima del decreto Ong del governo Meloni. «Le autorità italiane - fa sapere Msf nella tarda serata di ieri - sono salite a bordo della Geo Barents e hanno notificato al nostro team il fermo amministrativo di 20 giorni e una multa da 10 mila euro». Rabbiosa la reazione dell'organizzazione umanitaria francese: «Stiamo valutando le azioni legali da intraprendere per contestare l'accaduto. Non è accettabile essere puniti per aver salvato vite»
La nave si trova nel porto di Augusta, in Sicilia, ed era pronta a partire questa mattina alle 8 per una nuova missione di ricerca e soccorso. Resterà invece ferma e per venti giorni non potrà lasciare il porto.
Poche ore prima, con il via libera del Senato, le nuove norme volute dal governo diventavano legge. 
Poco dopo le 22, la comunicazione di Msf: «La Capitaneria di porto di Ancona ci contesta, alla luce del nuovo decreto, di non aver fornito tutte le informazioni richieste durante l'ultima rotazione che si è conclusa con lo sbarco ad Ancona di 48 naufraghi» sette giorni fa. Era il 17 febbraio e la Geo Barents approdava nelle Marche con 48 migranti salvati al largo delle coste libiche, tra cui nove minorenni.
In un primo momento sembrava che il governo avesse fermato la Geo Barents per un'altra missione. 
Il 24 gennaio la nave aveva soccorso 69 persone, e il giorno stesso aveva ricevuto dall'esecutivo l'indicazione di dirigersi verso il porto di La Spezia. Il giorno dopo, mentre stava andando verso la città ligure, aveva fatto altre due operazioni di soccorso di imbarcazioni in difficoltà, con a bordo decine di persone ciascuna. 
Solo a quel punto era andata a La Spezia, come chiesto dal governo, dove aveva sbarcato 237 migranti salvati in tre diverse operazioni. Era stata la prima violazione da parte di una nave del codice di condotta sulle Ong, ma il governo non l'aveva sanzionata. 
Ieri sera Medici Senza Frontiere precisava infatti che «la contestazione non è correlata con la missione che si concluse a La Spezia» più di tre settimane fa.
Il nuovo codice di condotta messo a punto dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi è in vigore da inizio gennaio. Ieri è stato approvato in via definitiva a palazzo Madama con 84 voti favorevoli, 61 contrari e nessun astenuto. 
 Tra le novità della legge rientra l'obbligo per le Ong di richiedere, nell'immediatezza dell'evento, l'assegnazione del porto di sbarco che deve essere raggiunto senza ritardo per il completamento dell'intervento di soccorso. Uno dei punti oggetto di maggiore scontro in Parlamento, perché ritenuto dalle opposizioni un ostacolo per i salvataggi multipli. Previste per il comandante multe fino a 50mila euro e, oltre alla sanzione pecuniaria, la nave può essere sottoposta a fermo amministrativo per 2 mesi. In caso di «reiterazione della violazione» con l'utilizzo della «medesima nave», è stata introdotta la sanzione accessoria della «confisca» dell'imbarcazione.
Intanto, è previsto per questa sera intorno alle 23 l'arrivo nel porto di Ortona, in Abruzzo, della nave Aita Mari dell'Ong spagnola Salvamento Maritimo Humanitario con 40 migranti a bordo che, una volta sbarcati, saranno collocati in strutture presenti nelle quattro province abruzzesi.