mercoledì 19 luglio 2023

DA "GIORNI NON VIOLENTI 2023"

Il desiderio

di Gabriella Caramore

...L'immagine forse più vivida per raffigurare il desiderio è quella del vento. Si è invasi da un vento, quando il desiderio ci prende. 
Un po' come è dello spirito, che non sai di dove viene e dove va, che
soffia dove vuole, e dove vuole ci conduce. Ma, appunto, ben poco sappiamo di quale sarà il nostro
destino, quando il desiderio ci afferra. Sappiamo solo che è uno stato dei più mutevoli, quello dell'essere preda del desiderio. 
Ce lo insegna il corpo, che quando è preso dal desiderio va verso un altro corpo, che ci attrae come il più ignoto e il più lucente degli universi. [...]
Ma non volendo fare una fenomenologia del desiderio, questa premessa ci conduce invece a porci alcune domande.
La prima. Da dove nasce la nostra storia? Senza volermi improvvisare antropologa o paleontologa, 
mi sembra che tutti gli studi convergano a dimostrare che noi, homines sapientes, nasciamo da un 
desiderio di "oltre". [...]
La seconda questione è la seguente. Sarebbe fuorviante cercare una definizione "unica" di desiderio.
E' più proficuo invece vederla come un campo aperto di contraddizioni, all'interno del quale le variazioni 
sono pressoché infinite, le oscillazioni costanti, gli intarsi inesauribili. Noi possiamo anche provare a 
"classificare" i desideri. Ma non ne verremo a capo, tanto sono avviluppati e confusi e mai precisi dentro
il cuore degli uomini. Del resto ci sono tante parole per determinare il campo semantico del desiderio:
voglia, bramosia, sete, aspirazione, anelito, nostalgia. [...]
Poi c'è un terzo passo che vorrei ancora compiere.
Il desiderio, che, lo ripeto, si esprime in una gamma vastissima di manifestazioni, oscilla tra due fuochi fondamentali, due apici, due estremi.
Il primo estremo è una forza centripeta che sostanzialmente risucchia il soggetto - la persona - all'interno di sé. 
Questo accade quando si desidera con cupidigia, si vuole per sé, si identifica l'oggetto del desiderio come un prolungamento di sé - non occorre essere psicologi per affermare questo - mentre la persona o la cosa desiderata non è che appendice del soggetto stesso. Questo accade quando il tentativo di 
colmare quel vuoto, quella mancanza diventa una voragine all'interno, e si vorrebbe riempirla con qualcosa 
che non basta mai, come se la voragine continuamente si aprisse e divorasse ciò di cui la si riempie. 
Il desiderio si fa assillo. Pensiamo all'ossessione per la ricchezza. La ricchezza, di per sé, non è una cosa 
da disprezzare. Neppure la Bibbia disprezza moralisticamente la ricchezza. E' segno che si è saputo 
mettere a frutto i propri talenti. Che si può essere larghi e generosi nei confronti degli altri. 
Ma quando la ricchezza è meta di una brama insaziabile, scordando che il desiderio nasce per andare verso un altro, allora diventa rapina, implica furto, menzogna, sfruttamento, abuso.