CASE STUDY

Egitto e COP27: tingendo di verde uno

 Stato militare

L’Egitto è un caso di studio rivelatore e simbolico di come gli interessi militari siano dominanti nell’azione sul clima. 

È certamente significativo che nel momento in cui l’azione per il clima richiede partecipazione popolare, equità e giustizia, l’UNFCCC abbia permesso a un regime militare repressivo di ospitare la COP27 nel novembre 2022.

 L’Egitto ha speso quasi 50 miliardi di dollari per l’acquisto diarmi dal 2014, subito dopo che i militari sono tornati al potere in un colpo di stato che ha schiacciato la rivoluzione popolare del 2011.*
Dal 2017 è stato uno dei primi cinque paesi importatori di armi, ricevendo il 5,7% delle importazioni globali di armi tra il 2017 e il 2021.(
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Grazie alla commercializzazione del suo ruolo nel controllo delle frontiere, nella lotta contro il terrorismo, nella fornitura di energia, ed alla sua importanza nell’economia globale del trasporto marittimo, le vendite di armi in Egitto sono aumentate dopo il colpo di stato (tra il 2016 e il 2020) del 225% rispetto agli anni 2011-2013. Tra il 2017 e il 2021 la Russia è stato il più grande fornitore dell’Egitto (41% delle principali vendite di armi), seguito dalla Francia (21%) e poi dall’Italia (15%). 

Gli Stati Uniti, che erano il più grande fornitore di armi in Egitto tra il 1977 e il 2016, negli ultimi quattro anni hanno rappresentato solo il 6,5% delle importazioni di armi egiziane, diventando il quinto più grande fornitore di armi all’Egitto.(53)

Fra gli altri importanti attori europei c’é la Germania, che ha esportato armi per un valore di 4,33 miliardi di euro (54) nel 2021, rendendo l’Egitto il suo più grande mercato di destinazione delle armi. Questi accordi hanno incluso consegne significative di attrezzature e formazione. L’Egitto è anche un partner importante per la Germania nella cooperazione di polizia e di sicurezza.....