«Fare il medico non è solo prescrivere farmaci,
ma è anche dare affetto»
La storia di Francis Dongmo, dal Camerun al territorio montano dell'alta Val Chisone, inseguendo una forte vocazione. «Soprattutto in zone come queste, abitate principalmente da persone anziane che trascorrono la maggior parte del tempo in solitudine, il medico deve saper ascoltare e capire i propri pazienti».
Dopo alcune esperienze nel Torinese, il giovane neolaureato si lanciò in una nuova avventura: «La carenza di medici è un problema che affligge tutto il Paese, ma le zone montane sono sicuramente quelle che più ne soffrono. Quando, nel 2022, ho appreso della situazione in cui versava l'alta Val Chisone, mi sono detto: "Queste persone hanno bisogno di me, devo offrire loro le doti che Dio mi ha donato"». A un anno dal suo arrivo, Francis Dongmo si dichiara molto soddisfatto del lavoro: «La montagna rispecchia esattamente la mia visione di "aiuto al prossimo". Fare il medico, per me, non è soltanto prescrivere farmaci, ma è anche dare affetto, ascoltare e capire i pazienti. Soprattutto in zone come queste, abitate principalmente da persone anziane che trascorrono la maggior parte del tempo in solitudine».
Ma che legame ha oggi il dottore con la sua terra d'origine? «Se tornerei in Camerun? Sì, per andare a trovare la mia famiglia. Ma la mia vita adesso è qua. L'Italia mi ha dato tanto e io la voglio ringraziare, non con una lettera, così sono capaci tutti, bensì rimanendo qui, offrendo un servizio a questo Paese che nel 2010 mi ha accolto a braccia aperte».
Eugenio Peirot
in EXTRA – L'ECO, luglio 2023