Papa Francesco nomina 21 cardinali
C'è anche il patriarca di Gerusalemme
Sigillare il nuovo corso della Curia romana, rafforzare la rappresentatività delle diversità geografiche e culturali della cattolicità, consolidare il nuovo volto pastorale del collegio che eleggerà, quando sarà, il suo successore. Francesco ha convocato per il 30 settembre un Concistoro, il nono del pontificato, per "creare" 21 cardinali. Il numero di coloro che, con meno di 80 anni, entrerebbe in Conclave, sale a 137, ben oltre il tetto consuetudinariamente fissato da Paolo VI a 120. Già oggi il numero di porporati nominati da Bergoglio raggiunge i due terzi del quorum necessario alla fumata bianca, ma i "bergogliani" sono tutt'altro che un gruppo monolitico. Tra i nuovi cardinali spiccano tre uomini che Bergoglio ha nominato recentemente in ruoli-chiave: lo statunitense Robert Francis Prevostalla testa del dicastero che nomina i vescovi, Claudio Gugerotti, grande esperto di Russia e Ucraina, alle Chiese orientali, Victor Manuel Fernandez, il teologo argentino che guiderà l'ex Santo Uffizio. Molti nuovi cardinali sono nunzi apostolici, a riprova del solido legame di Francesco con i suoi diplomatici. Premiati pastori espressione del cattolicesimo globale (Sud Sudan, Hong Kong, Colombia). Ridimensionati, gli italiani rimangono il primo gruppo, con 15 elettori, seguiti da Usa e Spagna (11). Diventa cardinale il patriarca latino di Gerusalemme, il francescano Pierbattista Pizzaballa. Tra i non elettori, Agostino Marchetto, diplomatico e storico, fautore della linea che interpreta il Concilio vaticano II in continuità, e non in rottura, con il passato.
Iacopo Scarumuzzi
La Repubblica, 10 luglio