INTERNAZIONALE - 7 luglio 2023
INDIA
Il conflitto nello stato del Manipur non ha soluzione
The Economist, Regno Unito
Lo stato del Manipur è un susseguirsi di valli fertili e colline rigogliose al confine con la Birmania,
nell’India nordorientale. Ci vivono circa tre milioni di persone. Negli ultimi due mesi è stato anche teatro di un’esplosione di violenza sanguinaria in uno dei conflitti etnici più antichi in corso in Asia.
Per ora gli scontri sembrano essersi placati, ma non si vede alcuna volontà politica di risolvere la tensione, che potrebbe riesplodere in qualsiasi momento.
La comunità meitei, di religione indù e maggioritaria nello stato, è in lotta con le tribù delle colline, composte in maggioranza da cristiani kuki. I meitei, che controllano la valle e Imphal, la capitale ello stato, accusano da tempo i kuki di essere stati ingiustamente privilegiati grazie al loro status
ufficiale di comunità tribale.
I kuki si oppongono all'inclusione dei meitei nella lista delle tribù
riconosciute dallo stato, che gli consentirebbe di avere una quota riservata di posti di lavoro nella
pubblica amministrazione e di stabilirsi in aree destinate ai gruppi tribali. Temono che questo rafforzerebbe ulteriormente il dominio economico dei meitei e minaccerebbe i mezzi di
sostentamento dei kuki, già piuttosto limitati.
Più di 130 persone sono state uccise e altre centinaia ferite in aggressioni di massa e scontri con le forze di sicurezza. La situazione è peggiorata dopo una marcia di protesta organizzata il 3 maggio da un sindacato di studenti tribali contro l'inclusione dei meitei nella lista.
Centinaia di case e chiese sono state date alle fiamme e chi vive in aree miste è stato costretto a scappare. Gli sfollati sarebbero sessantamila. Secondo le persone che vivono
nello stato, si sta attuando di fatto una pulizia etnica ai danni dei kuki.
L'escalation è stata preceduta da mesi di conflitto latente in cui il governo del Manipur non è stato neutrale. Il governatore è Biren Singh del Bharatiya janata party (Bjp), il partito del
primo ministro Narendra Modi, ed è un meitei. Singh accusa i kuki di spacciare droga e offrire ospitalità a immigrati irregolari. Con la scusa di proteggere le foreste, negli ultimi mesi ha
sfrattato molte persone dai loro villaggi.
Senso di normalità
Negli ultimi giorni la violenza è diminuita, grazie a una più numerosa e meglio organizzata
presenza delle forze di sicurezza del governo centrale, oltre che per i disagi dovuti alle pesanti piogge monsoniche. Gli abitanti della capitale e delle colline riferiscono di una calmaapparente. New Delhi ha schierato l'esercito per proteggere una zona cuscinetto tra i gruppi rivali.
Dall'inizio di maggio internet è bloccata nella maggior parte dello stato.
Il conflitto resta irrisolto. All'inizio del mese è stata convocata dal governo una commissione di pace ma, prima ancora che si formasse, i leader di entrambi gli schieramenti ne hanno delegittimato
i componenti, rifiutando qualsiasi coinvolgimento. I capi kuki hanno riesumato da un'altra sentenza
della corte suprema, che ha bocciato il piano dell'amministrazione Biden per cancellare il debito
studentesco di milioni di studenti. Dominic Cherry, 22 anni, dice di essere stato ammesso all'università del Nevada a Las Vegas, ma ha rinunciato a iscriversi perché non poteva permettersi la retta.
Ha accettato un posto di lavoro come impiegato per un'impresa edile e si è iscritto a un community college, i cui costi sono coperti dagli aiuti federali.
Jessica Garcia ha 19 anni e vive a Garland, in Texas. Vorrebbe frequentare l'università ed entrare nella polizia investigativa, ma ha dovuto faticare molto anche solo per prendere il diploma. Spesso la mattina non riusciva ad arrivare in tempo a scuola perché i genitori non avevano un'automobile.
Per Garcia, la prima della sua famiglia a finire le superiori, partecipare alla cerimonia dei diplomi, a maggio dell'anno scorso, è stato un trionfo. Oggi lavora in un fast food Subway e mette da parte i soldi che le serviranno per comprare un'appartamento. "Ma mi piacerebbe molto vivere l'esperienza
del college. E' ancora quello il mio obiettivo".