O Dio,
viviamo un periodo in cui
assistiamo a funerali moolto diversi:
alcuni imperiali e altri pontificali.
Io invece pongo davanti a Te, Padre dei poveri, quelli che arrivano a Te dal mare,
dal deserto, dalle carceri , dai mille luoghi dell'abbandono, della violenza,
della fame e del disprezzo.
Siamo la società della discriminazione,
ma Tu resti il Dio dell'uguaglianza.
Siamo la società delle apparenze, ma Tu sei il Dio che ha pensato il mondo come relazione.
Sappiamo, come ci ha detto Gesù di Nazaret, che Tu in qualche modo non ci lasci soli; sai penetrare le nostre solitudini nei modi più diversi, sai farci compagnia nelle solitudini più desolate e ci lasci sempre un filo di speranza e un fiore di fiducia.
Aiutaci a dare un po' di tempo, di parole, di sorriso a chi esperimenta la solitudine e l'abbandono.
Franco Barbero
!7/07/2023